Italia Nostra

Data: 8 Novembre 2010

Sezione di Pesaro e Fano sull’Urbanistica e il caso Xanitalia

Le vicende di Selvagrossa e Xanitalia stanno dimostrando che ormai a Pesaro, ma non solo, in materia di urbanistica si “naviga a vista” fra nebbie e  fumi che non permettono di capire quale direzione prendere per adeguare le strategie politico operative ai nuovi scenari di sviluppo!

Dallo sviluppo drogato galoppante di questi ultimi anni si è entrati repentinamente  in una fase di stagnazione che sta rendendo vecchi e obsoleti la gran parte degli strumenti urbanistici comunali,  e producendo un “invenduto” impressionante in tutti i settori (residenza, terziario, produttivo manifatturiero).

Inoltre per Pesaro, se si considera che sono passati ben più di 10 anni dalla elaborazione del suo PRG, viene spontaneo chiedersi se lo strumento urbanistico vigente sia rispondente alle necessità del nuovo scenario economico, o sia necessaria una verifica.

Verificare lo stato di attuazione deve significare quantificare e qualificare le aree edificabili nei vari settori non ancora realizzate, articolandole secondo le loro diverse tipologie di intervento, evidenziando in primo luogo quelle di nuova espansione che non hanno ancora un Piano di Lottizzazione adottato.

Sarebbe opportuno stralciare le aree non ancora attivate dopo addirittura un decennio, per ricondurre il PRG a più ragionevoli previsioni, che ridiano a pieno titolo all’agricoltura aree importanti, che è improprio mantenere in essere con una identità non più rispondente neanche alla “realtà dei sogni”.

Ecco quindi che l’area industriale di 240.000 mq. prevista dal PRG sulla montelabbatese, in uno dei contesti più fertili del nostro territorio agricolo, dove nel passato si sono spese anche ingenti risorse pubbliche per renderlo irriguo, deve tornare all’agricoltura a prescindere da Xanitalia.

E’ veramente tempo per Pesaro, ma anche per tutto il territorio regionale e nazionale, di considerare, non solo a livello teorico ma anche nella pratica amministrativa quotidiana, il territorio ed il paesaggio che lo rappresenta, come “preziosissima risorsa finita”; fondamentale anche per consolidare, in un momento di crisi così strutturale, forme di sviluppo più significative in termini economici nei settori del turismo culturale ed ambientale nonché in quello agro-eno-gastronomico.

Per quanto riguarda Xanitalia & company, date le dimensioni e la intrinseca problematicità, si teme che dietro apparenti “nobili” intenzioni, volte ad incrementare l’attività produttiva e conseguentemente l’occupazione, si configuri più semplicemente una “meno nobile” colossale speculazione edilizia.

Tale timore ci è indotto anche dal fatto che si voglia forzatamente utilizzare la procedura “eccezionale” della variante SUAP, quando di fatto tale procedura nel caso specifico non sarebbe percorribile, giacchè la legge di riferimento (DPR 447/98) afferma testualmente che con il SUAP si possono variare gli strumenti urbanistici solo quando non siano disponibili “aree destinate all’insediamento di impianti produttivi, ovvero queste siano insufficienti in relazione al progetto presentato”; concetto amplificato dalla Provincia in una sua circolare finalizzata a promuovere ”una rigorosa gestione degli interventi Suap in variante” (prot. n. 9448/2003), rintracciabile facilmente nel sito della Amministrazione Provinciale stessa.

Per informazioni:
Sezione di Pesaro e Fano
c.o. Dott.ssa Federica Tesini
Viale Trento, 71 – 61100 Pesaro
Tel. 0721 33829 – federicatesini@alice.it

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