Italia Nostra

Data: 21 Giugno 2021

Strategie di portualità, suggerimenti ai nuovi amministratori

Uno degli ultimi atti della presidenza uscente della Autorità Portuale è stata la assegnazione dell’incarico per la redazione del Piano Regolatore dei porti di Ancona e degli altri porti del Medio Adriatico. La redazione del nuovo piano rappresenta una occasione unica per darsi una strategia pluridecennale per il futuro del porto dorico, ponendo fine a scelte che sono andate dietro al caso, al fortuito finanziamento, alla proposta di qualche operatore. Il nuovo piano dovrà prendere in seria considerazione – a nostro parere – l’allontanamento del traffico traghetti dal porto storico spostandolo verso il molo Sud e la banchina Marche, prevedendo il banchinamento della scogliera di sopraflutto con la elettrificazione dei moli. Qui potrà attraccare – come qualche giorno fa avvenuto – anche il traffico crocieristico che è incompatibile con il porto storico e tanto più con la insensata localizzazione al Molo Clementino che provocherebbe 15 milioni di danni l’anno all’ambiente ed alla salute, in una Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale.

Una simile strategia permetterebbe di liberare tutto il porto storico dalla reti e dal traffico automobilistico e dei TIR, permetterebbe il recupero del Porto Storico ad un uso cittadino con la pedonalizzazione e, riaprendo la Stazione Ferroviaria Marittima, permetterebbe di completare la realizzazione della metropolitana di superficie. Ridurrebbe inoltre l’inquinamento cittadino, in particolar modo da NOx, da PM 2,5 e PM 10.

La ulteriore chiusura del Porto con il divieto di accesso tramite la Portella di S. Maria, che si aggiunge alla chiusura della Lanterna Rossa, contrasta con i propositi di recupero del Porto Storico tanto sbandierati dalla Amministrazione comunale.

In questa ottica è necessario che le indicazioni ai progettisti del nuovo Piano Regolatore del Porto (compreso l’utilizzo delle aree ex silos) vengano fornite non solo dai soggetti istituzionali o dai soliti luoghi di potere economico finanziario locali, ma anche dai cittadini dopo un adeguato coinvolgimento decisionale.

Risulta infine alquanto scorretto che, in scadenza dell’attuale presidenza della autorità portuale, si sia cercato di togliere i binari della Stazione Marittima Ferroviaria (a cui si è opposto il presidente della Giunta Regionale Acquaroli a difesa delle infrastrutture di trasporto su ferro) o che si voglia ipotecare per i prossimi 25 anni, mediante un accordo con MSC, la concessione di moli per l’uso crocieristico, compreso quello Clementino.

Far trovare il nuovo presidente dell’Autorità Portuale, chiunque esso sarà, di fronte a fatti compiuti, non è esempio di fair play istituzionale, né di rispetto per i cittadini di Ancona che si esprimono sempre più contro tali ipotesi.

ITALIA NOSTRA ANCONA

COMITATO PORTO STORICO ANCONA

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