Italia Nostra

Data: 30 Maggio 2017

Sette monumenti religiosi nel Cuneese: segnalazione per la Lista Rossa

Chiesa Abbaziale San Martino a Castino

 

Indirizzo/Località: Castino (Cuneo) località San Martino

 Tipologia generale: edificio di culto

Tipologia specifica: abbazia

Configurazione strutturale: abbazia  fino al 1574  ha subito una progressiva decadenza della struttura originaria, fino a ridurre il complesso ad uso rurale

Epoca di costruzione: sec. XI

Uso attuale: complesso monumentale vincolato in stato di abbandono

Condizione giuridica: proprietà privata dal 1937

Segnalazione: del 13 dicembre 2016 – segnalazione della sezione di Alba di Italia Nostra – alba@italianostra.org

Motivazione della scelta: La fondazione dell’abbazia castinese di San Martino, appartenente alle monache benedettine, è anteriore all’XI secolo. I primi documenti in cui è citata sono trecenteschi. Nel 1574 il vescovo di Alba ordina alle monache di trasferirsi in un’altra sede conventuale all’interno del paese. Da allora avviene la progressiva decadenza della struttura originaria, fino a ridurre il complesso ad uso rurale. L’attuale famiglia proprietaria l’ha acquistato nel 1937. L’ex chiesa abbaziale di San Martino è oggi in condizioni precarie, e non è accessibile. La storica costruzione da molto tempo è deturpata e in una grave situazione strutturale .

Nel 1994, su diverse segnalazioni documentate di Italia Nostra e di accertamenti riferiti pure a pubblicazioni, la competente Soprintendenza statale ha denunciata l’allora proprietario (la cui famiglia l’aveva acquistato nel 1937) per i danneggiamenti apportati. Nel 1996 egli è stato assolto dalla Pretura di Alba. Il complesso ex abbaziale è vincolato ai sensi della normativa statale sui beni culturali (ex legge n. 1089 del 1939).

 

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Cappella Campestre a Ceresole d’Alba

 

Indirizzo/Località:   Ceresole d’Alba (Cuneo) località Fontana Fredda (Borretti).

Tipologia generale: edificio di culto

Tipologia specifica: cappella campestre

Configurazione strutturale: la residua struttura quattrocentesca è in gravi condizioni

Epoca di costruzione: sec. XV

Uso attuale: da molto tempo in abbandono – nel1991 i cicli di affreschi cinquecenteschi sono stati strappati e, dopo il restauro, collocati nel Municipio  di Ceresole

Condizione giuridica: proprietà religiosa – insiste su terreno agricolo privato

Segnalazione: del 27 dicembre 2016 – segnalazione della sezione di Alba di Italia Nostra – alba@italianostra.org

Motivazione della scelta: La cappella campestre è stata fatta ricostruire dal conte Filippo Roero di Ceresole nel 1490. Era in forma più ampia dell’attuale struttura e con annessa abitazione del cappellano. Al suo interno (la parte tra presbiterio ed abside) conservava due cicli di affreschi, datati 1553 e 1581, di ignoti artisti, seguaci di Spanzotti e di Macrino d’Alba. La proprietà del sacro edificio è parrocchiale; ma l’ubicazione è in un terreno agricolo di proprietà privata.

La residua struttura quattrocentesca è in gravi condizioni. Da molto tempo in abbandono e privata dei cicli di affreschi cinquecenteschi, la residua cappella è in una situazione rovinosa, ormai priva anche di copertura. Dal 1973, la Sezione albese di “Italia Nostra” ha segnalato più volte la grave situazione della cappella. Nel 1988 è stata installata una copertura provvisoria, che poi è crollata. Nel 1991 i cicli di affreschi cinquecenteschi sono stati strappati e, dopo il restauro, collocati nel Municipio  di Ceresole. Da allora la struttura resta in aggravate condizioni.

Lo storico edificio è vincolato ai sensi della vigente normativa statale sui beni culturali (ex. Legge n. 1089 del 1939).

 

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Santuario Campestre a Pocapaglia

 

Indirizzo/Località: località San Giusto;  comune di Pocapaglia (Cuneo)

 Tipologia generale: edificio di culto

Tipologia specifica: santuario campestre

Configurazione strutturale: la cappella si sviluppa longitudinale, con un’unica navata con altare centrale e due altari laterali dedicati a Sant’ Anna e  San Francesco

Epoca di costruzione: eretto in diverse fasi nei secoli XVII e XVIII

Uso attuale: stato di abbandono

Condizione giuridica: bene vincolato di proprietà ecclesiastica

Segnalazione: del 27 dicembre 2016 – segnalazione della sezione di Alba di Italia Nostra – alba@italianostra.org

Motivazione della scelta: Il sacro edificio è stato eretto in diverse fasi nei secoli XVII e XVIII. E’ di proprietà ecclesiastica. La struttura sei-settecentesca è a sviluppo longitudinale, con un’unica navata. Oltre all’altare maggiore, nell’interno, vi sono quelli laterali di S. Anna e di S. Francesco. Le volte e le pareti sugli altari sono ancora decorate da pregevoli stucchi settecenteschi, perlopiù realizzati dallo stuccatore Cappia.

Il santuario è del tutto abbandonato da alcuni decenni. Essendo la struttura in gravi condizioni, non è accessibile. Il prolungato abbandono e l’incuria, stanno gravemente compromettendo la situazione strutturale del sacro edificio, che necessita di urgenti spese di consolidamento e restauro.

Nel 2016, la Sezione di Alba di “Italia Nostra”è intervenuta presso gli enti competenti e sugli organi di stampa per contrastare eventuali intenti di demolizione da parte dell’Amministrazione comunale di Pocapaglia e per proporne l’integrazione con i servizi cimiteriali del luogo. Lo storico edificio è vincolato ai sensi della vigente normativa statale sui beni culturali (ex. Legge n. 1089 del 1939).

 

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Chiesa di San Pietro a Monforte d’Alba

 

Indirizzo/Località: Monforte d’Alba (Cuneo) località San Pietro

 Tipologia generale: edificio di culto

Tipologia specifica: chiesa monastica

Configurazione strutturale: sull’omonima collina Monfortese sono visibili i resti di un complesso ecclesiale (ex monastico) intitolato a San Pietro apostolo. Le residue strutture (chiesa e edifici annessi) risalgono ai secoli XIII, XVII e XVIII.

Epoca di costruzione: sec. XIII

Comprende: il complesso è costituito dalla chiesa duecentesca e da adiacenti strutture dei secoli XVII e XVIII

Uso attuale: complesso monumentale vincolato in stato di abbandono

Condizione giuridica: proprietà privata

Segnalazione: del 6 dicembre 2016 – segnalazione della sezione di Alba di Italia Nostra – alba@italianostra.org

Motivazione della scelta: La prima citazione documentaria della campestre chiesa monastica di San Pietro è in una Bolla papale del 1014 a favore dell’abbazia della Novalesa.Viene poi trasferita all’abbazia albese di San Frontiniano e nel Cinquecento, al seminario vescovile di Alba. Le strutture e il sito nell’Ottocento vengono cedute a privati ed inizia il progressivo degrado. Il complesso è costituito dalla chiesa duecentesca e da adiacenti strutture dei secoli XVII e XVIII.

Considerando la proprietà privata dei terreni e la grave condizione strutturale l’accesso non è consentito. La situazione dei resti del complesso è oltremodo precaria. Pertanto necessitano urgenti opere di ripulitura e consolidamento. Il complesso dei resti chiesastici è vincolato da interesse storico-ambientale nel vigente P.R.G.C.. Parte del territorio di Monforte è compresa nella “Core Zone” e il restante nella “Buffer Zone” del riconoscimento concesso nel 2014 dall’Unesco quale “Patrimonio mondiale dell’umanità”.

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Cappella Campestre a Mombarcaro

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Indirizzo/Località: Mombarcaro (Cuneo) – località San Pietro

 Tipologia generale: edificio di culto

Tipologia specifica: cappella campestre

Configurazione strutturale: l’attuale cappella campestre di San Pietro apostolo è ubicata su un’altura collinare a circa 1 Km dal concentrico. L’antica sede cultuale ha una residua struttura con abside stile romanico

Epoca di costruzione: sec. XII

Uso attuale: complesso monumentale in grave stato di abbandono

Condizione giuridica: proprietà ecclesiastica

Segnalazione: del 13 dicembre 2016 – segnalazione della sezione di Alba di Italia Nostra – alba@italianostra.org

Motivazione della scelta: Il sacro edificio, di proprietà ecclesiastica, era l’antica parrocchiale di Mombarcaro. Essendo perlomeno presente dal XII secolo, la chiesa è citata in documenti del Quattrocento. Conservava cicli di affreschi datati dal XII al XVII secolo (uno dei quali è opera cinquecentesca di Antonino Occello da Ceva). L’abside, in stile romanico, è fatto risalire al XII secolo

Considerando l’abbandono e il rovinoso stato attuale, l’interno della cappella campestre non è accessibile. Il sacro edificio è abbandonato almeno dagli anni ’70 del secolo scorso. Rimangono solo la struttura perimetrale e l’antica abside semicircolare. Tra il 1976 e il 1977, su sollecitazione di “Italia Nostra”e con finanziamento della Regione Piemonte, sono stati staccati, restaurati ed installati nella nuova parrocchiale i cicli di antichi affreschi che erano all’interno della cappella, secondo le direttive della competente Soprintendenza statale.

Lo storico edificio sacro è vincolato ai sensi della vigente normativa statale sui beni culturali(ex legge 1089 del 1/6/1939).

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San Rocco a Novello

 

Indirizzo/Località: Novello (Cuneo)

 Tipologia generale: edificio di culto

Tipologia specifica: cappella campestre

Configurazione strutturale:  la residua struttura dell’antica cappella campestre di San Rocco è ridotta al settore absidale e a parte dell’unica navata

Epoca di costruzione: sec. XII e XIX

Uso attuale:

Condizione giuridica: proprietà comunale è vincolata ai sensi della vigente normativa statale sui beni culturali (ex legge n. 1089 del 1939)

Segnalazione: del 13 dicembre 2016 – segnalazione della sezione di Alba di Italia Nostra – alba@italianostra.org

Motivazione della scelta: Quanto resta della cappella campestre è di proprietà comunale. Anticamente, fino al Cinquecento, la chiesa era intitolata a San Michele ed era l’originaria parrocchiale di Novello. Conservava un pregevole ciclo di affreschi quattrocenteschi nell’abside medievale. La cappella di San Rocco è stata ristrutturata nel 1825. Considerando la condizione rovinosa della struttura, l’accesso è consentito solo all’esterno.

Il rudere strutturale della cappella di San Rocco necessita di urgenti interventi di consolidamento e restauro. Il prezioso ciclo di affreschi quattrocenteschi nell’interno, da molto tempo, è totalmente perduto. Il sito dov’è la cappella è stato ripulito e transennato a cura dell’’Amministrazione comunale di Novello. La storica costruzione è vincolata ai sensi della vigente normativa statale sui beni culturali (ex legge n. 1089 del 1939). Il territorio di Novello è compreso nella “Buffer Zone” del riconoscimento concesso dall’Unesco nel 2014 quale “Patrimonio mondiale dell’umanità”.

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Cappella Campestre a Torre Bormida 

 

Indirizzo/Località: località Campo Elevato (Campolevato)  comune di  Torre Bormida.(Cuneo)

 Tipologia generale: edificio di culto

Tipologia specifica: edificio di culto

Configurazione strutturale: cappella campestre

Epoca di costruzione: prima metà dl seicento

Uso attuale: la cappella, abbandonata e in gravi condizioni strutturali, sorge su un terreno privato, pertanto non è accessibile

Condizione giuridica: bene vincolato di proprietà privata

Segnalazione: del 13 dicembre 2016 – segnalazione della sezione di Alba di Italia Nostra – alba@italianostra.org

Motivazione della scelta: Secondo la relazione diocesana Descrptio exactissima del 1730, la cappella campestre venne fatta erigere dal marchese Paolo Matteo Del Carretto di Gorzegno nella prima metà del Seicento. A quel casato è appartenuta sin all’Ottocento. Nel 1869 era di proprietà del sig. Alberto Rovere. La cappella rivela ancora, nella residua struttura, modalità realizzative in parte tardo-rinascimentali, a pianta centrale con un porticato esterno su tutto il perimetro.

La cappella, abbandonata e in gravi condizioni strutturali, sorge su un terreno privato e, pertanto non è accessibile. Abbandonata da molto tempo e in gravi condizioni strutturali, la residua cappella campestre necessita di urgenti opere di consolidamento. La storica sede cultuale è vincolata ai sensi della vigente normativa sui beni culturali (ex legge n. 1089 del 1939). E’ stata illustrata nel 1825 da C. Rovere.

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