Si pubblica la lettera spedita dalla Sezione di Italia Nostra del Verbano Cusio Ossola agli organi di informazione locale
Eco Risveglio ha pubblicato un estratto della lunga lettera inviatagli a proposito della nuova rotonda stradale fra Domo e Villa, la cui versione integrale è già stata consegnata ai media. Pur ridimensionata e sfrondata degli spunti più polemici, per ovvie ragioni di spazio ed insindacabili esigenze redazionali, il messaggio è sostanzialmente conforme all’originale. Molto interessante è il commento dell’articolista che riferisce le prime reazioni alla nuova opera mettendo in evidenza vari motivi di perplessità, chiari a tutti ma ostici per i progettisti dell’Anas.
Incomprensibili ai più sono le dimensioni faraoniche della rotonda e il suo disassamento che costringono gli automezzi provenienti da Villa a una lunga deviazione. Parimenti misteriose le inedite e pericolose tortuosità da gimcana nei punti di accesso che causeranno, come hanno già causato, superamento di cordoli e invasione di aiuole; ma tant’è… Forse i creativi dell’Anas non hanno ancora realizzato che uniformità e universalità costruttive e funzionali di una rotatoria, che difficilmente si conciliano con l’estro progettuale (salvo adattamenti dimensionali consentiti dalla sua estrema duttilità e adattabilità), sono i punti di forza del “magico rondò”; ma tant’è…
Sono trascorsi trent’anni da quando abbiamo fatto le nostre prime proposte a favore di quest’opera e ora ci troviamo a storcere il naso al cospetto della sua grandiosa se pur tardiva e discussa realizzazione? E’ davvero un controsenso: come recita il proverbio, a caval donato non si guarda in bocca. Reagimmo così anche per la superstrada dell’Ossola altresì denominata Centocurve e Mille Sobbalzi, a causa di giunti difettosi (mentre Napoleone se la cavò con un balzo di tre rettilinei o poco più). Ora ci dicono che andrebbe rifatta da cima a fondo con la modica spesa di 35 milioni di euro; ma tant’è…
infine, ci corre l’obbligo di una spiegazione. Per quale ragione ci occupiamo così tanto di viabilità, problema che non rientrerebbe nei fini istituzionali di Italia Nostra? La risposta è semplice. Il degrado paesaggistico e tecnologico del Belpaese ha immediata e tangibile visibilità lungo le strade, maltenute, invase da sequele di cartelli pubblicitari e ridondanti sovradimensionati guardrail marcegagliani, a tripla quadrupla e quintupla onda, più alzata, sconosciuti in altre parti del mondo. Uno spreco monumentale. Lo sgradevole impatto visivo, forse non percepito da gran parte dei nostri automobilisti perennemente impegnati dal telefonino, ha sicuramente un effetto sfavorevole sui turisti stranieri, abituati a ben altre più pulite prospettive.
Non si tratta di una minoranza ma di milioni di persone sovente costrette a muoversi sulle strade per mancanza di valide alternative.
Se vi sembra poco…
Italia Nostra – Sezione VCO
Italo Orsi