La “Stampa”, del 16/12, pagina locale delle Provincie del VCO e Novara informa che Terna, la società pubblica che gestisce la rete della distribuzione elettrica nazionale, ha rinunciato al progetto dell’elettrodotto Svizzera/Italia che avrebbe dovuto attraversare buona parte del territorio della Provincia del VCO , scendendo dal passo S. Giacomo, in alta val Formazza, realizzando un grande impianto di conversione di potenza nella zona della media Ossola, per poi dirigersi verso la cintura di Milano e li connettersi alla rete nazionale. Per vero, è ormai da qualche anno che il progetto era parcheggiato sul sito del Ministero dell’Ambiente senza che vi fossero sviluppi, dopo che l’ultima versione dello stesso progetto era stata pubblicata e fatta oggetto di molteplici osservazioni da parte di tanti soggetti che lo contrastavano, non ultima la nostra Sezione e quella di Milano ovest, contrasto che non verteva sul fatto che la rete nazionale potesse essere connessa a quella di altri paesi, quanto piuttosto sulle modalità, giudicate estremamente invasive, delle soluzioni progettate: le linee aeree di alta tensione non interrate, la grande stazione di conversione e quella di arrivo. Ora la vicenda sembra chiudersi e viene spontanea la domanda se poi fosse vero che quel progetto aveva una tale valenza strategica, da poi poter essere abbandonato? Dovremmo chiederlo a Terna, per conoscere se mai, nel frattempo abbia trovato un’altra soluzione o invece proprio non serviva. Rimane il fatto che la procedura, ora archiviata, si era fermata nel momento in cui aveva raccolto tutte le osservazioni pubbliche, osservazioni a cui nessuno ha poi mai dato risposta. La domanda che ci poniamo comunque non sembri peregrina, perchè suona singolare che un progetto di tale valenza, prima sia presentato come strategico e irrinunciabile e poi archiviato senza neppure combattere. Forse è bene che venga fatta una riflessione sulle strategie che i grandi gruppi sviluppano per spendere soldi pubblici: una volta dichiarate irrinunciabili e un’altra no. Intanto noi dobbiamo incassare la soddisfazione perchè il contributo che abbiamo a suo tempo dato, insieme a tutto l’arco degli oppositori, non è stato inutile. Rimane ancora in piedi la questione, precedente al progetto Inter-connector: quella della ristrutturazione della rete aerea dell’ alta val Formazza. Era un impegno che Terna si era presa quale compensazione per la costruzione della linea Trino/Lacchiarella. Un impegno che non dovrà essere disatteso e che dovrà portare solo benefici all’ambiente ora attraversato da linee elettriche invasive. Su questo occorre che non si cambi idea.
Piero Vallenzasca, Presidente Italia Nostra Verbano Cusio Ossola