Italia Nostra

Data: 29 Agosto 2011

“No grandi opere”, a Bussoleno nasce il coordinamento mondiale

di Mariachiara Giacosa

da “La Repubblica – Torino (del 29 agosto 2011)
Chiomonte, nuovi assalti ai cantieri: feriti manifestanti e agenti
Prossimo appuntamento a Parigi dove si sfilerà contro il nuovo aeroporto di Notre Dame del Landes

Obiettivo febbraio 2013 per il Social Forum di Tunisi. E´ l´appuntamento che si sono dati ieri i comitati di lotta contro le grandi opere alla chiusura dell´assemblea di Bussoleno in Val di Susa, dopo la tre giorni organizzata dal Movimento No Tav. Prima di allora, sono già in programma una serie di eventi internazionali: una marcia a Parigi a metà novembre contro il mega aeroporto di Notre Dame des Landes nella Loira, una settimana di mobilitazione europea a dicembre, la seconda edizione del Forum contro le opere inutili dannose da organizzare nel 2012 in Francia o in Germania.
Un fitto calendario che richiede coordinamento e partecipazione. Per questo i trecento partecipanti alla tre giorni valsusina hanno deciso di unire le forze per quella che definiscono “una nuova categoria di lotta sociale”. «Faremo un nuovo sito internet – spiega Paolo Prieri, del movimento No Tav e tra gli organizzatori del Forum – anche per “attirare” altri gruppi che lottano contro l´idea che le grandi infrastrutture sono belle e utili: non è vero». Il raggio d´azione non si limita all´Europa e alle Ten T, i progetti strategici di Bruxelles, i No Tav hanno raccolto testimonianze sono arrivate dal Brasile, dove gruppi di cittadini si oppongono alla realizzazione della dighe; dal Marocco e da Israele per dire No a nuove linee ferroviarie ad alta velocità.
Tra gli obiettivi del nuovo coordinamento anche la “sponsorizzazione” di nuovi saperi. «Non valgono solo le teorie degli scienziati – spiega Prieri – anche chi vive i problemi sulla propria pelle e per questo li ha studiati deve essere ascoltato. Capita in Valsusa, ma è già successo nel Vajont. La gente sapeva che quella diga sarebbe venuta giù e nessuno ha dato loro retta. Abbiamo visto tutti come è andata a finire».
La tre giorni di confronto si è chiusa con un appello alla non violenza: sul tavolo dei relatori è stato allestito un “monumento” di pietre e lacrimogeni «perché noi siamo un movimento pacifico» hanno sottolineato gli organizzatori.
Un´ambizione che stona un po´ con il clima di tensione che continua a respirarsi a solo pochi chilometri di distanza. Ancora sabato notte intorno al cantiere di Chiomonte ci sono stati scontri tra polizia e manifestanti, con lancio di pietre e oggetti. La polizia è ricorsa, in tre occasioni, al lancio dei lacrimogeni e all´idrante per disperdere gli attivisti che, come già nei giorni scorsi, si sono avvicinati al cantiere da tre lati: dalla centrale elettrica, vicino alla zona archeologica e dalla parte di Giaglione. «Il lancio di lacrimogeni ha provocato diversi feriti – riferisco i No Tav – sia perché inaspettato, sia perché sono stati lanciati ad altezza uomo». Anche tra le forze dell´ordine alcuni agenti sono stati colpiti, ma nessuno ha riportato lesioni gravi. È l´ennesimo episodio della strategia d´agosto messa in atto dal Movimento. Piccoli numeri – complice la stagione e la mobilitazione che dura ormai da mesi – sufficienti però a organizzare quotidiane azioni di disturbo nei confronti delle forze dell´ordine e degli operai impegnati al cantiere.

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