Italia Nostra

Data: 24 Giugno 2020

Oratorio S. Michele a Serravalle Langhe: per le pitture contemporanee Italia Nostra Alba invia le proprie osservazioni agli enti competenti

Oratorio di S. Michele a Serravalle Langhe: per l’operazione di pittura contemporanea nello storico edificio, Italia Nostra invia le proprie osservazioni agli organi competenti. Si riporta di seguito la nota integrale inviata dalla Sezione di Alba, Langhe e Roero all’indirizzo della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Emoantropoligici per la province di Alessandria, Asti, Cuneo e all’indirizzo del Sindaco di Serravalle Langhe.

 

 

ITALIA NOSTRA
Sezione di Alba
Langhe e Roero
via Vivaro, 2
12051 Alba (CN)
tel. 3421871778
alba@italianostra.org

Alba, 27/⁠5/⁠2020
prot. n. 23/⁠2020

Spett.le Soprintendenza per i Beni Storici,
Artistici ed Emoantropologici
MIBAC
Province di Alessandria, Asti, Cuneo
15100 Alessandria

“     Sig. Sindaco
AMMINISTRAZIONE COMUNALE
c/o Municipio
12050  Serravalle Langhe (CN)

p. pubb.ne   ORGANI DI STAMPA
Loro sedi

 

OGGETTO: osservazioni alla prevista operazione di pittura contemporanea nell’ex oratorio di S. Michele a Serravalle Langhe (CN).

Abbiamo appreso dalla “Gazzetta d’Alba” n. 21 del 26/5/2020 che è intenzione dell’Amministrazione comunale di Serravalle Langhe, con un contributo finanziario della Fondazione bancaria CRT, far realizzare dipinti dal pittore David Tramlett nell’antico oratorio di S. Michele arcangelo, ubicato nella piazza centrale del paese. Lo storico edificio, d’origine medievale, verso la metà del Cinquecento, trasferite le funzioni parrocchiali alla chiesa di S. Maria, diviene sede della Confraternita dei disciplinanti (“Battuti bianchi”). La Soprintendenza statale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio già ha esaminato il progetto comunale per tale operazione e poi ha riscontrato alla Sezione albese di Italia Nostra.
Com’è abbastanza evidente, soprattutto dopo il restauro attuato tra il 1974 ed il 1980, l’impianto plani-volumetrico dell’ex sede cultuale è costituito in primis dal settore quattrocentesco, con volta a crociera, con residui muri laterali e con orientamento opposto all’attuale. Durante il Seicento, a cura dei confratelli, vengono realizzati il prolungamento della navata (ora ristrutturata con capriate lignee a vista) aggiungendovi  due arcate e la nuova facciata verso la piazza (con l’inclusione della preesistente apertura a rosone), capovolgendo l’orientamento originario verso il nuovo altare rialzato (da tempo non più presente).
All’interno, la volta a crociera con costoloni presenta ancora un ciclo di affreschi quattrocenteschi. Sono stati staccati nel 1971 e ricollocati, dopo il restauro, nel 1978; ma sono andati perduti quelli che erano nella controfacciata (originaria parete absidale) e su un arco dipinto nell’intradosso ed esternamente. Il ciclo pittorico rimasto sulla volta è articolato in base alle superfici suddivise. Nella vela sovrastante l’originaria parete absidale è raffigurato Cristo nella mandorla tra Santa Maria Maddalena e Santo Stefano martire; nella vela opposta ben si nota San Michele arcangelo. Nelle altre due vele sono raffigurati i quattro Evangelisti, a coppia, seduti dietro tavoli di legno, appoggiati a schienali bizzarri. I quattro settori rappresentativi sono contornati da fasce decorative a motivi vegetali (per metà rosse, per metà verdi), con al centro riquadri lobati con l’Agnello mistico (sopra il rosone) e teste di Santi. Sui costoloni scorre un fregio a conchiglie in colori sfumati.
I vari studiosi che si sono occupati di questo ciclo di affreschi generalmente concordano nell’assegnarli ad un artefice della scuola monregalese d’impronta tardo-gotica. Per il periodo d’esecuzione delle pitture è prospettabile il terzo quarto del secolo XV. Facendo confronti formali con diverse opere coeve, finora fra gli studiosi è prevalente l’accostamento degli affreschi serravallesi all’operato di Frater Henricus (attestato a Piozzo nel 1451) o di Segurano Cigna (documentato dal 1454 agli anni ’80 del ‘400).
Com’è verificabile, lo storico edificio è vincolato ai sensi della Legge statale n. 1089 del 1/6/1939 (“Sulla tutela delle cose d’interesse artistico e storico”), nonché sottoposta alle successive disposizioni del vigente Codice per i beni culturali. Pertanto ogni intervento permanente (esterno od interno) deve essere preventivamente approvato dalla competente Soprintendenza statale. Alla luce di tali osservazioni storico-artistiche e delle vigenti disposizioni vincolistiche, questa Sezione di “Italia Nostra”, pur con qualche dubbio sulla reale necessità dell’intervento pittorico a fronte di altre evenienze locali, così esprime alle SS. LL.:
–    innanzitutto si chiede che, se tale operazione per realizzare nuove pitture tenga in debito conto la valutazione e quanto approvato della competente Soprintendenza statale;
–    da quel che si apprende, si conferma il necessario non superamento, da parte del nuovo intervento, dell’evidente suddivisione dei due settori interni dell’ex oratorio, senza alcuna interferenza visiva o di posizione con l’ambito del ciclo di affreschi quattrocenteschi;
–    si chiede fermamente che non venga effettuato alcun intervento pittorico sulle pareti esterne dell’ex sede cultuale, tantomeno sulla facciata (come, invece, purtroppo ha realizzato lo stesso pittore nella cappella a Coazzolo);
–    anche la prevista sostituzione dei serramenti venga preventivamente concordata con la suddetta Soprintendenza statale.

In attesa di riscontro, porgiamo distinti saluti.

Il Presidente
(Sergio Susenna)

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