La sezione di Brindisi di Italia Nostra accoglie con grande favore la notizia riguardante la bocciatura, da parte della Soprintendenza ai beni monumentali di Puglia, del progetto di un terminal crocieristico presentato dall’Autorità Portuale di Brindisi.
L’aver opposto un fermo diniego a un’opera faraonica da realizzarsi a ridosso del Castello Alfonsino e dell’isola di Sant’Andrea, è una decisione del tutto apprezzabile che va nella direzione da lungo tempo auspicata da Italia Nostra.
Quest’associazione si batte da anni per la difesa e la valorizzazione del complesso monumentale dell’isola di Sant’Andrea con il “Forte a mare” e il Castello Alfonsino, nell’ottica di un rilancio che riguarda ovviamente tutto il porto e l’intero territorio e che deve necessariamente passare per la tutela del bene sia nel suo insieme architettonico, sia nel suo contesto paesaggistico, data la grandissima rilevanza storico-artistica del monumento.
In questa visione, come più volte ribadito da Italia Nostra, sarebbe stato assolutamente inconcepibile realizzare, in stretta adiacenza del castello e del forte, infrastrutture di grande portata, tali da ospitare supernavi da crociera di ultima generazione, lunghe oltre trecento metri: un traffico crocieristico peraltro privo di certezze o prospettive entusiasmanti, attesi i deludenti risultati della stagione passata. Tali infrastrutture, unite al necessario potenziamento dei collegamenti viari con la città e l’aeroporto, avrebbero comportato – nonché ulteriore massiccia cementificazione – una seria deturpazione del paesaggio e un grave pregiudizio alla bellezza delle vestigia e alla loro corretta fruibilità.
Al riguardo, proprio il 19 giugno scorso la sezione di Brindisi di Italia Nostra organizzò un convegno, tenuto sulla scalinata virgiliana, al quale presero parte relatori di alto spessore (l’urbanista Vezio De Lucia, lo storico Nicola Caracciolo e l’assessore regionale Angela Barbanente) e una folta platea di pubblico qualificato e di numerosi cittadini sensibili alle sorti del monumento. Per la cronaca, come risulta dagli atti, è appena il caso di ricordare che, nell’occasione, fu particolarmente significativo l’intervento dell’assessore comunale all’Urbanistica, architetto Antonio Bruno, espressosi in maniera fermamente negativa proprio riguardo a tale terminal.
Alla luce di quanto sin qui esposto, dunque, la decisione della Soprintendenza pugliese non può che trovare la massima condivisione in un’associazione portatrice di interessi diffusi nell’ottica, in questo caso, della tutela dei beni monumentali e paesaggistici del nostro territorio.