Italia Nostra

Data: 18 Ottobre 2011

Monte Sant’Angelo, lottizzazione di Macchia Libera

Completata la distruzione dello stupendo crinale della montagna dell’Angelo con la costruzione di un numero enorme di edifici, completamente decontestualizzati che hanno stritolato da una parte e dall’altra il centro storico della città di Monte Sant’Angelo, in cui è compresa la Basilica Santuario di San Michele Arcangelo, recentemente dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ci si accinge a ripetere un’operazione simile nella spettacolare e prestigiosa sottostante Piana di Macchia.

Senza che l’intervento sia giustificato da un minimo di pressione antropica si prevede di realizzare, a quanto sembra, una lottizzazione con la costruzione di circa 270 appartamenti, da costruire distruggendo ed espiantando un numero enorme di alberi di ulivo anche monumentali, nonostante che una recente legge regionale del 2007 ne vieti l’abbattimento.

Mancando una richiesta pressante da parte di una popolazione in una fase di forte declino, deve presumersi che le costruzioni verranno probabilmente realizzate per soddisfare ben altre esigenze.

Così, dopo aver consentito una proliferazione edilizia indiscriminata nella parte montana del territorio, dove a fronte di un centro storico quasi completamente disabitato sono state costruite centinaia e centinaia di appartamenti, producendo da un punto di vista economico danni irreversibili al benessere della comunità, ora si vuol ripetere un’identica operazione nella Piana di Macchia, che per il suo pregio ambientale eccezionale, per la presenza di un paesaggio agrario millenario, esaltato da una vera e propria foresta di alberi di ulivo, andrebbe conservato nella sua integrità.

Per la Piana di Macchia e per tutto il territorio delle terre dell’Angelo, a nostro parere, andrebbe elaborato, anche sulla base delle proposte formulate dalla Sezione per la realizzazione del Distretto Culturale dell’Angelo, un ben diverso progetto che si basi sui principi della tutela, conservazione e fruizione delle risorse culturali di cui il territorio è ricco. E certamente tra queste risorse assume un’importanza fondamentale quella del paesaggio naturale e agrario.

Riteniamo che tutte le autorità cui viene inviata questa nota debbano attivarsi perché si eviti il ripetersi di quanto accaduto nella parte montana del territorio, che come sopra accennato ha visto completamente snaturati i profili del paesaggio, l’integrità del panorama, la memoria storica di un centro così importante.

Anche l’Unesco a nostro parere dovrebbe intervenire per far sentire la sua voce ed evitare che accada l’irreparabile.

Maria Gioia Sforza

Presidente della sezione Monte Sant’Angelo

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