Italia Nostra

Data: 20 Luglio 2018

Rischio di crollo imminente del cosiddetto ”PAGLIARONE DI ACAYA” ubicato nel territorio comunale di Lecce.

Si allega il documento inviato circa la situazione di criticità del cosiddetto “pajarone di Acaya” a Dott. Carlo Salvemini SINDACO DI LECCE, Arch. Rita Miglietta Assessore all’Urbanistica ed edilizia privata del COMUNE DI LECCE, Arch. Maria Piccarreta SOPRINTENDENTE PER L’ARCHEOLOGIA LE BELLE ARTI E IL PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI BRINDISI, LECCE E TARANTO

I sottoscritti Antonio Costantini e Marcello Seclì, in qualità di Presidente della Sezione Sud Salento di Italia Nostra, in relazione agli interessi diffusi rappresentati dall’Associazione e concernenti la tutela dei beni storici, artistici, paesaggistici e naturali del territorio, espongono quanto segue.

Nell’ambito della propria attività finalizzata alla tutela dei beni culturali, paesaggistici ed ambientali del territorio salentino e nello spirito di una fattiva collaborazione con le istituzioni preposte, la scrivente Associazione intende porre all’attenzione delle SS.LL. il problema del serio rischio che una delle testimonianze più significative dell’architettura trulliforme in pietra a secco del Salento possa crollare se non si effettuano con urgenza i necessari lavori di manutenzione straordinaria.

Si tratta del cosiddetto Pagliarone di Acaya ubicato nel territorio comunale di Lecce (identificato nella mappa catastale del Comune di Lecce al foglio 232 con particella 90) in Località “Leporeal confine con il territorio di Lizzanello.

Datato 1821 esso è un vero e proprio “monumento” dell’architettura contadina che, con i suoi 15 metri di diametro esterno e con una altezza di oltre 7 metri, è ritenuto uno degli esemplari più grandi del Salento.

Di forma tronco-conica, con un ampio gradone caratterizzato da dodici mangiatoie che si dispongono ad intervalli uguali sulla superficie esterna; è provvisto all’interno di un grande focolare, di alcuni stipi ricavati nello spessore dei muri, da due finestrini posti verso l’alto e dai segni di un soppalco in legno poggiato su travi conficcate a circa metà dell’altezza.

Il manufatto, collocato a poco meno di tre chilometri dalla città fortificata di Acaya quasi a ridosso del tracciato di un’antica strada che metteva in collegamento la città di Lecce con il piccolo borgo di Acaya e con il porto di Roca Vecchia, è inserito in un contesto di grande interesse storico, paesaggistico ed ambientale segnato da importanti insediamenti rurali, come la Masseria Visciglito o Gesuini (collocata circa un chilometro a sud-est), e dalla presenza di olivi millenari, purtroppo interessati dal problema del disseccamento.

E’ questa una parte del tipico paesaggio rurale salentino in cui vi è un processo di degrado determinato dall’abbandono dei terreni in cui la vegetazione spontanea sta prendendo il sopravvento sulle colture. E’ l’immagine della crisi dell’economia agricola, ma è anche la conferma del disinteresse nei riguardi di molti manufatti che caratterizzano il paesaggio rurale, un paesaggio che per secoli ha fatto da corona alla città di Lecce ed ha realizzato quel rapporto città-campagna che tutti ormai rimpiangiamo.

La situazione attuale risulta particolarmente critica in quanto dal camino interno è in atto un significativo crollo del materiale di riempimento delle intercapedini; inoltre vi sono evidenti segni di cedimento dell’architrave di uno dei finestrini e sono venuti meno alcuni dei gradoni esterni delle due scale che consentono di accedere al terrazzo. Tutta l’area a ridosso della costruzione risulta invasa da vegetazione spontanea che ha preso il sopravvento e ne impedisce la regolare manutenzione.

Pertanto con la presente si intendono sollecitare le istituzioni in indirizzo a voler valutare la situazione ed adottare i necessari provvedimenti verso i proprietari del manufatto al fine di evitare che, nel giro di poco tempo, lo stesso possa diventare ad un ammasso di pietre.

Si allegano due fotografie risalente a circa dieci anni fa, quattro fotografie attuali ed uno stralcio della mappa catastale sovrapposta alla ortofoto 2016: IN-segnalazionePagliaroneAcaia.ortofoto

 

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