Italia Nostra

Data: 4 Gennaio 2017

Villa Giustiniani e Ipogeo a Bari: segnalazione per la Lista Rossa

 

Indirizzo/Località: Via Omodeo – Bari

Tipologia generale: edificio residenziale/edificio di culti

Tipologia specifica: villa rustica con accesso ad un ipogeo tardo antico

Configurazione strutturale: tipica costruzione extraurbana adibita a residenza, la villa è composta da un parallelepipedo a due piani con facciata e ambienti interni. Il portone principale, in facciata, è formato da un arco a tutto sesto sormontato da balcone al piano nobile

Epoca di costruzione: villa del sec. XIX / ipogeo tardo antico

Comprende:  villa padronale e accesso ad un ipogeo di epoca tardo antica

Uso attuale: in stato di abbandono

Uso storico: villa extraurbana costruita su un antico  ipogeo che ha accesso da un dromos con gradoni scavati nel terreno

Condizione giuridica: proprietà comunale

Segnalazione: del 17 ottobre 2016 – segnalazione firmata da cittadini

 

Motivazione della scelta: La villa era di proprietà di Vittorio Giustiniani, uno dei più famosi giuristi baresi, che l’ha l’abitata fino al 1800 e poi affittata a contadini. Tipica costruzione extraurbana adibita a residenza, la villa è composta da un parallelepipedo a due piani con facciata e ambienti interni. Il portone principale, in facciata, è formato da un arco a tutto sesto sormontato da balcone al piano nobile.

Secondo studi recenti la villa corrispondeva  alla Grancia Benedettina, tra IX e XII secolo, ovvero di San Nicola fuori le mura. Negli anni ’80 alcune associazioni, tra cui ADIRt (Associazione Difesa Insediamenti Rupestri territorio), bloccarono l’abbattimento per la realizzazione di una strada e parcheggio e portarono all’imposizione del vincolato del Ministero per i Beni C.A. con DM 11/05/1981 e DM 2/04/1982.

Nel sottosuolo si trova un ipogeo che ha accesso da un dromos con gradoni scavati nel terreno, oggi in stato di abbandono è murato, ma nell’ultimo periodo, abitato da contadini era stato destinato a stalla o deposito di materiali in disuso. Costituito da sei ambienti, alcuni scavati nella roccia, altri delimitati da murature in tufo che fanno da fondamenta per la villa sovrastante. Secondo l’archeologo Nino Lavermicocca, originariamente poteva trattarsi di una struttura sepolcrale, probabilmente ebraica, vista la sua ubicazione lungo l’antico tracciato della Bari-Taranto. Luogo questo, d’insediamento in età tardo-antica e medievale di piccole colonie ebraiche extra urbane, quando gli ebrei lasciarono la città intorno al 1071.

L’ipogeo non è accessibile per motivi di sicurezza per pericolo crolli, ma anche per la villa ci sono pericoli di distacchi di pietre. Il terreno è accessibile attraverso sentieri tra le erbacce e i rifiuti.

Il degrado dell’edificio con pericolo di crolli e l’ipogeo è diventato una discarica, ma anche il terreno circostante invaso dalle erbe infestanti e rifiuti.

Vista la sua collocazione urbana il sito si presta per un progetto di Museo degli ipogei del Comune di Bari. Il terreno circostante destinato a verde pubblico e di quartiere. Le attrezzature da collocare (gioco-sport, anfiteatro, campo Robinson ecc.) vanno viste nell’ambito del PIRP del rione San Marcello

Nell’attesa che il Comune trovi i finanziamenti e finisca l’ennesima progettazione, qualcuno abusivamente ha pensato bene di occupare l’edificio, ma è stato allontanato e sono stati murati gli accessi.

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