Italia Nostra

Data: 20 Febbraio 2014

Stop al Consumo di suolo a Bari

da Salviamo il paesaggio

Il consumo di suolo  è l’aumento delle aree edificate (edifici residenziali, commerciali e produttivi) e per la realizzazione d’infrastrutture. A Bari la superficie impermeabile  al 2005 ha raggiunto 38,73 % della territorio comunale (ISPRA), mentre la superficie agricola non utilizzata (improduttiva) ha raggiunto al 2010 il  53,15 % della superficie totale (ISTAT). Vaconsiderato che  la cementificazione  del suolo è un fenomeno in-reversibile,  interessa terreni  produttivi, localizzati in pianura, con buona lavorabilità e accessibilità (limitrofi alla città, alle aree costiere e paesaggistiche ecc.), considerato che il fenomeno  della cementificazione del suolo ha come effetto: la perdita della biodiversità, impedisce la ricarica della falda, aumenta il dilavamento e le inondazioni, aumenta la salinizzazione della falda, la desertificazione e le modifiche al paesaggio incidono sulla funzionalità e sul valore turistico del territorio.

Noi proponiamo un Consumo di suolo Zero a Bari e per questo va per un verso fatto:  un censimento del  patrimonio esistente da recuperare, una rilevazione degli edifici esistenti non utilizzati, non occupati o dimessi da riconvertire, una valutazione delle aree dimesse (industriali, militari, ferroviarie, attrezzature, da bonificare) che sono non meno 2 Mln mq. E dall’altro lato va fato il computo delle aree edificabili previste dagli strumenti urbanistici, non ancora attuate (circa 15 Mln mq) e che non hanno “diritti edificatori” (Consiglio di Stato n. 6656/2012). In vista del PUG (Piano Urbanistico generale) , queste devono essere commisurate all’andamento demografico degli ultimi 20 anni e non potranno eccedere il 5% del dato massimo di popolazione nel periodo preso in esame.  Le eventuali esigenze abitative d’Edilizia Residenziale Pubblica (sfrattati, giovani coppie, anziani, famiglie con sostegno all’affitto, studenti ed immigrati) vanno soddisfate incoraggiando i recupero/auto-recupero delle abitazioni esistenti o con la demolizione/ricostruzione di quelle inidonee e  ricercate all’interno delle proprietà acquisite e/o sequestrate alle organizzazioni criminali o comunque a seguito di sequestro giudiziario. Come ultima ipotesi con la nuova costruzione/auto-costruzione di abitazioni in aree dimesse da  destinate a fini residenziali o a servizi pubblici. Per combattere gli effetti del consumo di suolo in atto nella città, vano incentivate le misure di mitigazione: uso materiali e superfici permeabili, infrastrutture verdi, sistemi di raccolta naturale delle acque ecc.. Per ridurre le deferenze di servizi nelle  varie parti del territorio (es. periferie) il comune dovrà redigere la Carta dei servizi pubblici esistenti (localizzazione, dimensioni,  tipologia) e costituire  “Laboratori di progettazione partecipata” nei quartieri per predisporre l’apertura di Centri Polifunzionali destinati alle fasce deboli (ascolto minori, centro antiviolenza, poliambulatorii, consultori, ecc.).

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