Italia Nostra

Data: 17 Maggio 2016

Una legge rigorosa per fermare il consumo del suolo nel Salento

È giunta finalmente in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati il DDL sul consumo del suolo; è una legge che attende dal 2013 con la proposta dell’allora Ministro dell’Agri-coltura Catania e il suo percorso ha registrato frenate e modifiche dalle Commissioni congiunte Ambiente e Agricoltura e oggi giunge in discussione sperando che al più presto entri in vigore. Su tale argomento la Sezione Sud Salento di Italia Nostra da alcuni decenni ha posto la sua attenzione sul problema della tutela del suolo (agricolo e naturale) in ragione del fatto che esso risulta una risorsa limitata e che tra gli anni ’60, ’70 e ’80, per ragioni abitative, per il migliora-mento delle condizioni di vita e per un necessario sviluppo economico – si è registrato un rilevante utilizzo del suolo con una notevole espansione dei centri abitati, con l’apertura di nuove ed enormi cave per estrarre materiale da costruzione, con la realizzazione di nuove infrastrutture stradali e con la costruzione di numerosi opifici per la produzione di nuovi manufatti e di prodotti su scala industriale.

Per governare tale fenomeno non vi è stata la necessaria attenzione delle amministrazioni locali nel predisporre adeguati strumenti di pianificazione tant’è che ancora oggi la maggior parte dei comuni della provincia di Lecce (ma non solo) sono privi di Piani regolatori (tra l’altro superati) ed operano ancora con i vecchi Programmi di fabbricazione ricorrendo all’adozione di varianti urbanistiche che, nel corso degli ultimi decenni, hanno determinato un rilevante e ingiustificato consumo di suolo, una considerevole dispersione urbana e abitativa e l’antropizzazione e la cementificazione di vaste aree agricole e di oltre la metà delle superfici costiere; a questo va aggiunto la realizzazione di una miriade di aree per insediamenti produttivi (artigianali/commerciali/industriali)anche nei più piccoli centri abitati – spesso a poca distanza tra loro – realizzati anche abusivamente (vedasi il caso del Comune di Surano) ed i cui capannoni, se per qualche decennio hanno favorito una certa occupazione, oggi risultano spesso vuoti o sottoutilizzati… (continua a leggere)

NB. Tale articolo è comparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 30 aprile u.s. appena il DDL è andato in discussione alla Camera, e oggi quel DDL, in virtù di una serie di emendamenti peggiorativi, è inviato al Senato

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