Italia Nostra

Data: 16 Ottobre 2013

SARDEGNA – Il Consiglio di Stato ha deciso: inedificabili tutti i terreni a 300mt dalla battigia, anche quelli elevati sul mare

Si conclude dopo quasi vent’anni un contenzioso riguardo l’edificazione (una struttura ricettiva più un centro commerciale) di un’area costiera con macchia mediterranea a Porto Columbu, sulla costa di Sarroch (CA), avviata da esposti delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus nel lontano 1994. La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Cagliari accolse i rilievi ecologisti e annullò l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Servizio regionale tutela del paesaggio di Cagliari.

CAGLIARI – Il Consiglio di Stato si è pronunciato con una decisione rilevante in materia di vincoli di inedificabilità costiera e di discrezionalità amministrativa riguardo le competenze concernenti la tutela del paesaggio. Il caso riguarda l’edificazione (una struttura ricettiva più un centro commerciale) di un’area costiera con macchia mediterranea a Porto Columbu, sulla costa di Sarroch (CA): in seguito a un lungo contenzioso e alla perdita di efficacia delle autorizzazioni, alla nuova istanza (2003) il Servizio regionale tutela del paesaggio aveva risposto negativamente, analogamente alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Cagliari. Il Tar Sardegna nel 2007 aveva accolto il ricorso della Società immobiliare Columbu Village s.r.l..

L’ultima sentenza ha ritenuto, in primo luogo, “inammissibile” la “sostituzione, da parte del Tribunale amministrativo, di una propria valutazione di merito circa il valore dell’area sulla quale insiste l’intervento in esame a quella espressa dalle Amministrazioni, regionale e statale, preposte alla tutela dei beni ambientali e paesaggistici, che ne hanno ritenuto il pregio elevatissimo”, in quanto le “valutazioni” svolte dalle Amministrazioni preposte alla tutela del paesaggio “sono censurabili solo sotto l’aspetto estrinseco, attinente alla illogicità e/o irrazionalità della motivazione, che nella specie non è dato riscontrare, ma non sono sindacabili dal giudice quanto al loro contenuto tecnico-discrezionale”. Quindi, il Giudice amministrativo sardo – secondo il Consiglio di Stato – è andato ben oltre i propri compiti.

Inoltre, “le esigenze di tutela ambientale (concretizzate nella inedificabilità ‘dei territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare) hanno, nella graduazione degli interessi coinvolti e nella stessa ratio della norma, evidente e assoluta preminenza sulle difformi aspettative dei soggetti privati, anche ove la legge che tale tutela conforma è successiva alla disciplina urbanistica comunale”.

La fascia di tutela costiera dei 300 metri dalla battigia marina – inedificabile anche ai sensi della legge regionale del 1993 – dev’essere salvaguardata anche a discapito di qualsiasi eventuale affidamento privato nella disciplina urbanistica comunale.Pertanto, “l’unica zona verde all’interno del piano di lottizzazione” di Porto Columbu rimarrà inalterata.

da Sardegna Oggi

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