Italia Nostra

Data: 19 Ottobre 2016

A Licata la difficile battaglia contro l’abusivismo edilizio

In Sicilia la città di Licata è diventata simbolo di legalità, di lotta all’abusivismo edilizio. La città, certo, ma soprattutto il suo giovane e coraggioso sindaco, Angelo Cambiano.

Giovedì 13 ottobre, Cambiano annuncia di volersi dimettere.

“La presenza dello Stato non si percepisce solo grazie alla scorta o tutela che mi è stata assegnata. La vicenda delle demolizioni è complessa. Non può essere un confine territoriale a decidere quale villetta abusiva si può abbattere e quale no. A Licata, al momento, sono stati abbattuti ben 22 immobili abusivi. Siamo stati l’unico Comune nell’Isola a portare avanti, con determinazione, l’opera di ripristino della legalità. Perché le sentenze vanno rispettate, senza se e senza ma. Ma siamo stati gli unici. Altri Comuni non lo hanno fatto e non mi risulta che ci siano colleghi sindaci indagati per omissione di atti d’ufficio”.

Il sindaco si è quindi scagliato contro la classe politica:

“Non si vuole sporcare le mani. E aspettiamo ancora che si insedi il Comitato regionale per le demolizioni, promesso dal presidente della Regione Crocetta. Questa città è in ginocchio. I cittadini non percepiscono più il senso di giustizia. Il sindaco sta facendo soltanto il proprio dovere. Ma non posso far percepire il senso di giustizia solo attraverso le demolizioni. Non riesco nemmeno a potenziare di un’ora il lavoro dei vigili urbani contrattisti perché abbiamo sforato il patto di stabilità e dunque la gente vede per strada confusione e caos. Non riesco nemmeno a far controllare il nostro territorio contro l’abusivismo commerciale. Quando però ci sono demolizioni in corso, fra carabinieri, poliziotti e finanzieri, in città ci sono 80 uomini delle forze dell’ordine in più”.

Il sindaco di Licata Angelo Cambiano va avanti. Non si dimette. Lo ha annunciato durante la conferenza stampa di lunedì 17 ottobre 2016 convocata in Municipio.

Demolizioni a Licata_2016“Stamattina ho ricevuto una telefonata del presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, che si è detto disponibile ad incontrarmi subito per un tavolo dedicato a Licata, una sorta di Patto per Licata. Perché a Licata non c’è solo l’emergenza demolizioni di immobili abusivi, ma c’è il rischio che l’ospedale chiuda, ci sono continui incidenti stradali lungo la statale 115 e c’è il fatto che per rispettare il patto di stabilità non ho i soldi per integrare di un’ora il lavoro dei vigili urbani che garantirebbero presidio e controllo sia in tema di viabilità sia in tema di lotta all’abusivismo commerciale. Anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano si è detto disponibile a partecipare al tavolo, in nome del Governo nazionale, per questo Patto per Licata. Mercoledì mattina, incontrerò l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Maurizio Croce per capire se possono essere trovate o meno delle soluzioni in tema di demolizioni. Dopo queste rassicurazioni ricevute vado avanti per il bene della mia città. Non sono solo, comunque. Mi ha chiamato anche il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, e mi ha detto che il Comune di Agrigento ha impegnato altri 100 mila euro e che verranno effettuate altre 10 demolizioni nell’area del Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento”.

Alla conferenza stampa erano presenti anche alcuni ex proprietari di immobili dichiarati abusivi. Hanno preso la parola, dicendosi delusi. Giovanni D’Angelo, che è il vice presidente del comitato per la tutela della casa, e il portavoce Gianluca Mantia. “Siamo delusi perché la vicenda delle demolizioni sta passando in secondo piano rispetto alle altre problematiche di Licata”. “Mercoledì mattina sarò a Palermo – ha replicato il sindaco Cambiano – per parlare con l’assessore Croce proprio delle demolizioni. E sarà il primo argomento che tratteremo per questo Patto per Licata. Giovedì, invece, sarò a Roma per incontrare il presidente del Senato Pietro Grasso”. Infine, il sindaco Cambiano ha fatto ascoltare un controverso passaggio dell’intervento del presidente della Regione Crocetta, registrato a Licata sabato scorso. Un intervento che Cambiano ha definito “di inaudita gravità”. Crocetta affermava: “Se si vogliono impedire le demolizioni basta che il sindaco dichiari le case da abbattere di pubblica utilità. Gli altri Comuni hanno agito così e lì la magistratura non può farci nulla”. Il sindaco: “Crocetta scarica su di me responsabilità che non ho. Non possono dichiararsi di pubblica utilità immobili che sorgono in zone di inedificabilità assoluta”.

Che dire? Al sindaco di Licata Angelo Cambiano, lucido e coraggioso, coerente, esprimiamo ancora una volta la piena solidarietà e il sostegno di Italia Nostra. Di certo egli si muove, agisce in un contesto difficile, insidioso, assai ambiguo. In un contesto in cui l’attuale presidente della Regione Siciliana si permette di fare affermazioni gravi e sconcertanti (scusandosi e in qualche modo giustificandosi, successivamente). In un contesto in cui ci sono parlamentari regionali che ancora concepiscono e presentano in Aula disegni di legge finalizzati a nuove, “inammissibili” sanatorie edilizie. In un contesto in cui ancora troppi amministratori non applicano la legge e si nascondono dietro formule retoriche e scandalosi bizantinismi: nell’Agrigentino, nel Palermitano, nel Trapanese, nel Catanese. In tutta l’Isola, insomma. Vedremo cosa determinerà il Patto per Licata. Cosa verrà dal Governo regionale e dal Governo nazionale. Noi crediamo fortemente che questa peculiare, virtuosa esperienza di Licata vada incoraggiata, culturalmente e politicamente. E vada sostenuta finanziariamente. Alla luce del sole. Senza ulteriori ambiguità e contraddizioni. Immaginando, programmando e progettando una Sicilia altra. Possibile. Tutelando e valorizzando, pienamente, lo straordinario patrimonio ambientale e culturale dell’Isola.

Leandro Janni – Presidente del Consiglio regionale di Italia Nostra Sicilia

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