Per “Badia Lost and Found” (www.areablef.com) approda un nuovo artista, il progetto che intende recuperare il quartiere “Badia” di Lentini, trasformandolo in un centro culturale per l’accessibilità dei linguaggi artistici contemporanei, da qualche ora ha una nuova opera: Synapse.
Un vecchio edificio comunale degli anni ’60, considerato relitto anteposto alla Chiesa dei SS.MM. Alfio, Filadelfo e Cirino, diventa “tela” dell’artista Gui Zagonel, ospite della sezione lentinese di Italia Nostra.
Come riportato del giornalista Silvio Breci sul quotidiano “La Sicilia”:
Il progetto “Badia Lost & Found”, che punta a stimolare una crescita culturale, sociale ed economica, continua a crescere e stringe nuove collaborazioni con la sezione regionale dell’Istituto nazionale di architettura, il Dipartimento di Architettura e Urbanistica dell’Università di Catania, gli ordini professionali, la cattedra di Social Media Marketing per i Beni Culturali di Palermo, Invasioni Digitali e altri enti e organizzazioni.
Entusiasta dell’iniziativa il sindaco Saverio Bosco che definisce Zagonel “l’artista migrante”. «Continuando così – afferma – finirà che il nostro centro storico, la nostra “ciudad vieja”, diventerà la tela più bella di Sicilia».
Grazie all’Arte si stanno riattivando potenzialità inespresse della comunità, risanando la ferita di un tessuto sociale che ha perso ogni luogo possibile. Grazie alla sezione di Lentini ed al team del progetto B.L.&.F. si sta ridisegnando un grande cantiere aperto di innovazione, dove diventa possibile sostituire “una siringa con un fiore”.