Italia Nostra

Data: 5 Ottobre 2016

Il fiume Ciane che scompare

C’era una volta il Ciane…

CO-Ciane-New2Le mitiche azzurre acque, decantate da poeti e scrittori ,originate dal disperato pianto della ninfa Ciane, per  non aver potuto impedire il rapimento della  bella  ninfa Persefone da parte di Ade, il dio degli inferi, che invaghitosi di lei la volle portare con sè nell’Ade , non esistono quasi più. Le lacrime di Ciane sono state disperse e cancellate dalla dissennata gestione della Riserva di cui il sito è parte integrante. Costeggiare le rive del fiume dalla sorgente, passeggiata che offriva scorci stupendi di paesaggio incantevole e affascinante, significa imbattersi in cumuli di sterpaglie,vegetazione invasiva  e canneti che hanno letteralmente fatto scomparire il piccolo corso del fiume  meta di innumerevoli comitive di turisti che da sempre,  estasiati dall’atmosfera di sogno,  lo hanno percorso   per ammirare anche la folta vegetazione di papiro , ora in molti tratti mancante, che lo fiancheggiava e che per secoli  ha contraddistinto il luogo per la sua rarità botanica  di  unica colonia europea spontanea esistente Nell’osservare lo spettacolo indecoroso e avvilente che si offre ai nostri occhi,  la rabbia e l’indignazione  ci portano a considerare il grado della  decadenza morale e culturale  che in questi ultimi tempi sta  distinguendo la gestione dei  nostri Beni culturali, specie quelli di maggiore pregio per la tutela dei quali gran parte delle Associazioni e della società civile si sono  spese da molti  anni. Ricordo la gioia provata per l’istituzione della Riserva Ciane-Saline  alla cui realizzazione concorremmo tutte le Associazioni cittadine. E le grandi battaglie condotte per la tutela del Papiro ,quando il prelievo  indiscriminato delle acque del fiume, ne avevano fortemente compromesse l’esistenza. Fu lo studioso ricercatore K. Thopson, venuto dalla Nuova Zelanda su nostro invito, a chiarirci le cause del deperimento del papiro dovuto alla scopertura delle radici per l’incontrollato prelievo delle acque nelle varie stagioni. Allora  riuscimmo  a fermare il degrado! E ora? Da dove cominciare ?  A chi rivolgersi? La gestione  è affidata alla Provincia Regionale ora Commissariata, l’Assessorato Regionale all’Ambiente ha in animo di non curarsi più delle riserve naturali, il Comune è senza fondi!  Ma qualcuno dovrà pur dare conto di non aver fatto i  dovuti controlli  o segnalato quello che stava accadendo. Bene ha fatto il Comitato Parchi e Riserve  a rivolgersi alla Procura della Repubblica vista l’insostenibile situazione venuta a crearsi anche nella zona delle Saline, altro gioiello testimone di un’attività importantissima nell’economia cittadina dei secoli passati e quindi “ Bene culturale” da curare e custodire per le future generazioni. Invece lo spettacolo che si presenta agli occhi dei visitatori è desolante!  Interventi milionari sprecati nella realizzazione di manufatti assolutamente fuori contesto e di scarsa qualità al punto che ora il mare ne sta decretando la demolizione con la quasi totale erosione delle fondamenta. Per non parlare delle “caselle” per la decantazione delle acque che sono solo un ricordo per chi le conosceva prima. Eppure quanto avrebbe giovato alla conservazione del sito un intervento conservativo intelligente ed un ripristino ,anche a scopo turistico, tante volte proposto , della produzione del sale! Con infinita amarezza  si deve  costatare che in effetti siamo proprio rimasti in pochi a difendere queste importanti memorie del nostro passato con interventi   che da molti verranno  giudicati utopistici. Siracusa città sul mare,che deve gran parte della sua storia alla sua posizione geografica e alla presenza della splendida baia naturale, antica pianura alluvionale che è il suo porto grande,  dove si affacciano gli ambienti naturali di cui abbiamo trattato che attualmente si trovano in totale stato di abbandono, non può celebrare i suoi 2750 anni della sua fondazione senza intervenire affinchè questi importanti segni della nostra storia possano continuare ad esistere per  perpetuare  nel tempo  la loro mitica  bellezza attualmente  offuscata dall’incuria e dal disinteresse da Istituzioni miopi e inadeguate. Lucia Acerra – Sezione Italia Nostra Siracusa   Fiume-Ciane-e-SalineDi seguito la replica di Italia Nostra al Libero Consorzio Comunale Desideriamo precisare ,in risposta alla nota del Libero Consorzio che: il Decreto Assessoriale n° 86 del 14/03/1984, istitutivo della RNO Ciane e Saline di SR prevedeva contestualmente l’insediamento di un organismo denominato : Consiglio Provinciale Scientifico (CSP) di cui facevano parte anche esperti indicati dalle più titolate associazioni ambientaliste, Italia Nostra era rappresentata dalla vicepresidente prof.ssa L. Gissara A tale consesso erano demandati i compiti di tutela e promozione delle aree protette del territorio, il Ciane in primis. Il CSP, convocato l’ultima volta alcuni anni fa, sembra essere stato archiviato a legge istitutiva ancora vigente. Al CSP, dove era presente anche l’Università, compete comunque il supporto alla gestione invocato dal Direttore della Riserva, dott. Mammino. Avere ignorato tale prescrizione per decenni in quanto limitatrice delle azioni dell’Ente. che da sempre ha guardato con fastidio l’intromissione di quanti suggerivano interventi importanti per la tutela, ha ingenerato l’attuale situazione. Adesso siamo ad una situazione di quasi non ritorno ed è, a nostro parere., perfettamente inutile chiedere collaborazioni che riproporrebbero quanto da anni viene invocato: la manutenzione ordinaria del corso del fiume,il ripristino delle piante di papiro dove sono scomparse,la pulizia della foce, ecc. Indicazioni di una semplicità disarmante che chiunque potrebbe pensare.  Ben diversa la situazione delle Saline dove gli interventi richiedono un serio progetto a cui già da tempo si sarebbe dovuto presentare agli Organismi competenti per i relativi finanziamenti. La città, come sempre, attende “ silente”.   La presidente Lucia Acerra

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