Italia Nostra

Data: 15 Dicembre 2022

Italia Nostra Melilli conclude il circuito di visite dell’anno sociale 2022 raggiungendo il borgo di Vizzini, città natale del maggior esponente del Verismo: Giovanni Verga

In una cornice che mantiene in certi aspetti cristallizzata la bellezza dell’incontaminato, tra fichi d’india che pullulano sui tetti delle case e l’antico dei palazzi che si erge tra Via Vittorio Emanuele, Via Roma e Via San Gregorio Magno, domenica 11 dicembre, un gruppo affiatato di Soci dell’Associazione, nell’ottica della conoscenza dei luoghi del Verga, ha deciso di partecipare alla celebrazione dei 100 anni della morte dello scrittore dall’occhio sensibile e indagatore, che racconta uno spaccato della realtà siciliana popolare del suo tempo, nelle sue novelle e nelle fotografie sapientemente studiate per riprodurre la realtà così come l’occhio la osserva, senza la necessità delle parole. 

La coinvolgente ed entusiasmante guida, Lisa Amato, ha mostrato e raccontato quali sono i luoghi che hanno ispirato Giovanni Verga nella stesura delle sue opere, dai palazzi nobiliari delle famiglie vizzinesi, citandone alcuni, Sganci, Passanisi, Cannizzaro, Catalano, Cafici, Ventimiglia e lo stesso palazzo Verga; all’Osteria della “gna Nunzia” dove i personaggi di Cavalleria Rusticana, compare Alfio e compare Turiddo si scambiarono il bacio della sfida, e la vicina Chiesa di Santa Teresa dove Verga immaginò il duello famoso nei fichidindia della vicina Cunziria. Interessanti le Chiese fra esse la Basilica di S. Vito, occulto oratorio ai tempi della persecuzione degli antichi Cristiani; la Chiesa di San Gregorio Magno, in stile gotico-catalano, e la statua del santo patrono di Vizzini che si innalza rivolgendo lo sguardo verso la chiesa stessa: quest’ultima citata in diversi versi di Mastro Don Gesualdo. 

Al Circolo Verga il gruppo è stato accolto, da Delia Di Pasquale e dal presidente Andrea Ferma, negli eleganti saloni, con soffitti arricchiti da decorazioni con particolari intagli e un giardino interno. Il Circolo fu utilizzato come cabina di regia dal regista Franco Zeffirelli nel 1981, quando diresse Cavalleria Rusticana; a darne credito è l’esposizione dell’originale proiettore cinematografico, le locandine, e gli scatti fotografici effettuati durante le riprese. 

Giunti davanti al palazzo Trao, convertito in Museo Immaginario Verghiano, la Guida ha assunto le vesti di Speranza e insieme a Iano Falcone, Delfo Renna e Daniele Palazzo, attori della Compagnia Associazione Teatro Skenè, hanno ricreato in strada l’incipit del romanzo Mastro Don Gesualdo, interpretando rispettivamente Giacalone, Masi e Mastro don Gesualdo, rendendo anche il gruppo di Italia Nostra partecipe al breve sketch. 

Aperte le porte del Museo, gestito dalla dott.ssa Margherita Riggio, è stato possibile ammirare il patrimonio verghiano che è custodito al suo interno, cimeli di una vasta raccolta di fotografie organizzate in categorie, di cui alcune ritraggono luoghi e gente della Sicilia urbana e rurale dei primi vent’anni del 1900, altre, personaggi di spessore come lo stimato amico Luigi Capuana. 

Una passione viscerale quella di Verga per la fotografia che nasce dall’esigenza di una comunicazione icastica, che mira alla riflessione sulle peculiarità della vita. 

E ancora una serie di foto dei set cinematografici di “Mastro don Gesualdo” con la regia di Giacomo Vaccari, dei film del 1953 di Carmine Gallone e del 1982 di Franco Zeffirelli “Cavalleria Rusticana” e di Gabriele Lavia “La lupa”. 

Oltre ai cimeli di Verga, sono esposti anche gli strumenti chirurgici e soluzioni asettiche del noto medico filantropo Gesualdo Costa, ricordato per la sua ottima intuizione, la sua benevolenza nei confronti del prossimo e numerosi casi di interventi che hanno confermato la sua estrema bravura. 

L’evento verghiano si conclude con l’augurio di poter ritornare nella splendida Vizzini per rivivere ancora una volta un flashback nel passato immergendosi nelle storie narrate da Verga, anzi narrate da Lisa Amato.

Cristina Saraceno

 

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