Un altro incontro da “incorniciare” tra quelli proposti quest’anno nel programma sociale della sezione di Siracusa di “Italia Nostra”, che ha avuto il merito di affascinare i presenti per il suo contenuto insolito e spettacolare e di ribadire, ancora una volta, come questo angolo di Sicilia, in cui abbiamo il privilegio di abitare, racchiuda segni eccezionali che la natura, la storia e le capacità umane ci hanno lasciato.
Enzo Bongiovanni appassionato cultore delle nostre memorie archeologiche da parecchi anni, con la fondazione dell’associazione “Trireme”, si occupa più specificatamente di ricerche subacquee sulle orme del famoso archeologo e ricercatore Kapiten vissuto a lungo a Siracusa, a cui si devono molte scoperte e ritrovamenti di reperti archeologici .
L’argomento della relazione verteva su un particolare fenomeno geologico individuato al largo della costa del golfo Stentino, a Santa Panagia che Kapiten aveva individuato senza darne molte spiegazioni. Le ricerche specifiche fatte da Enzo Bongiovanni e altri sub con la direzione della Soprintendenza del Mare, hanno individuato perfettamente la zona e il fenomeno che la caratterizza. Dalle bellissime immagini dei filmati proiettati si sono potuti seguire i momenti del ritrovamento di queste enormi strutture che a prima vista danno l’impressione di muri a secco per la posizione regolare dei blocchi perfettamente allineati ma che abbiamo invece appreso essere emanazioni di magma vulcanico consolidato nel corso di milioni di anni. Particolarmente suggestivo l’incrocio a crociera dell’ultima parte della struttura. Si rimane veramente esterrefatti davanti a questi fenomeni di cui si stenta a credere che non siano stati opera dell’uomo per la perfezione dell’allineamento dei materiali.