#CARASTAZIONE 2023: la campagna di Italia Nostra a tutela del patrimonio ferroviario storico, ha visto impegnati numerosi soci e simpatizzanti della sezione di Melilli domenica 1 ottobre, nella passeggiata patrimoniale presso la tratta dismessa della ferrovia Siracusa-Ragusa, con le stazioni di Pantalica e Cassaro. L’antica linea ferroviaria, voluta per sostenere l’economia delle comunità dei paesini disseminati nell’entroterra siracusano, si snodava lenta e discreta in un’area paesaggistica di grande bellezza. Non a caso qui si trova la Riserva naturale orientata di Pantalica (Patrimonio Unesco dal 2005). Dismessa nel 1956 quando veniva deciso l’abbandono dei cosiddetti rami secchi delle ferrovie, è stata riconvertita in sentiero per il trekking più leggero e per le mountain bike.
Ed è questo sentiero che i soci, arrivati dal lato cancello Fusco (sotto Sortino), hanno percorso guidati dal racconto del dott. Paolino Uccello, che ha parlato di tutto: dell’ altopiano ibleo, sulla cui sommità nell’età del bronzo si stabili un insediamento indigeno che costruì delle necropoli, composte da tombe a “grotticelle”, scavate nella roccia tra il XIII e l’VIII secolo a. C.; di economia locale: sui vagoni merci venivano trasportati carbone e polvere da sparo; di botanica: delle proprietà curative di alcune piante che affollano il ciglio del sentiero.
Un sentiero, che percorre la valle dell’Anapo sul vecchio tracciato ferroviario, a mezza costa ora da un lato, ora da un altro, addentrandosi lungo un percorso leggermente sinuoso con piccole gallerie scavate nella roccia, per affacciarsi in un paesaggio intrigante, fatto di piccoli corsi d’acqua, di spiaggette e di un verde rigoglioso abbarbicato nella roccia. La stazioncina di Pantalica, visitata dal gruppo, è un piccolo museo etnografico, custodito molto bene. Dopo la sosta all’ombra del boschetto che si trova a pochi metri dall’edificio, il gruppo ha ripreso il cammino di ritorno per raggiungere il parcheggio, da dove con il mezzo proprio si è recato presso la stazione di Cassaro. Una costruzione, questa, che è stata di recente oggetto di restauro, ma che a tutt’oggi non ha alcun impiego turistico, né d’altro uso.
Tutto intorno si trova un piccolo giardino botanico. L’azione di IN Melilli è rivolta proprio verso la stazione di Cassaro, perché si decida della sua fruibilità turistica in tempi rapidi; se abbondonata andranno in fumo gli investimenti fatti per il ripristino; inserirla al più presto nel circuito turistico della Valle per valorizzare ancora meglio la fruibilità dei luoghi, cosi importanti dal punto di vista paesaggistico e archeologico. Altra preoccupazione è la recente realizzazione della pista ciclabile: a destare perplessità sono i materiali utilizzati per la copertura del manto ciclabile, a base di calcestruzzo drenato e fibra di polipropilene, scelta non adeguata alle caratteristiche del sito naturalistico. Sarebbe opportuno inoltre regolamentare gli ingressi anche dal lato Cassaro-Ferla per scongiurare utilizzi impropri. Invitiamo gli Enti preposti ad agire presto e bene per un turismo sempre più di valore.
dott. Felicia Saraceno
Segretaria Consiglio Direttivo