Italia Nostra

Data: 10 Maggio 2023

IN viaggio tra i piccoli borghi del parco delle Madonie

IN viaggio tra i piccoli borghi del parco naturalistico delle Madonie, questa la meta raggiunta da un numeroso gruppo di soci della sezione IN di Melilli, nel lungo fine settimana del 25 aprile.

Ad aprire la visita, Isnello, un piccolo paese balzato agli onori della cronaca, per la presenza, a Piano Battaglia, del Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche: GAL Hassin, inaugurato nel 2016. È l’Osservatorio più alto d’Italia. La scelta del luogo è legata alla qualità del cielo delle Madonie, e alla posizione geografica abbastanza meridionale da permettere la visione del centro della nostra Galassia.

Oltre ad essere un importante Centro di ricerca scientifica, svolge  Didattica e  Divulgazione per scuole e pubblico.Accolti all’interno della sala del Planetario digitale, i visitatori con lo sguardo rivolto verso la cupola vengono attratti dagli spazi infiniti dell’Universo che una voce fuori campo spiega attraverso immagini digitali. Nella terrazza osservativa dove si trovano dei piccoli telescopi, tutti in fila ad  osservare  il sole in diretta, ma solo dopo aver ascoltato con attenzione tutto ciò che bisogna conoscere sull’astro luminoso che dà la vita al nostro pianeta.Poco distante appaiono in tutta la loro grandezza gli orologi solari che suscitano la curiosità dei numerosi presenti: un turismo sostenibile che coniuga divulgazione e svago.

Il  centro storico di Isnello si snoda tra viuzze, vicoli caratteristici, e ripide salite che attraversano  antichi edifici, come il tipico campanile con l’orologio, e le chiese; queste ultime custodi di pregevoli opere d’arte , come il crocifisso ligneo di Giuseppe Li volsi del 1619 o le decorazioni in stucco della Cappella Coccia nella chiesa della Matrice.

Dopo aver viaggiato alcuni chilometri si giunge a Piano Sempria nei pressi del sentiero che si inoltra nel fitto bosco degli Agrifogli. Qui la natura incontaminata accoglie vari tipi di vegetazione che cambia man mano che avanza l’altitudine, dominano gli Agrifogli giganti. Vicino al tronco degli alberi il terriccio sembra fresco di aratura, la guida che accompagna il gruppo spiega che a farlo sono i cinghiali, ospiti naturali del luogo.

 Raggiunta la sommità del monte si apre uno scenario di straordinaria bellezza: si intrecciano in un disordine armonico vertiginosi rupi, piccole vallate e vette rocciose che si stagliano contro il cielo.

Il viaggio continua in direzione di Castelbuono, l’antico Castrum Bonum, a sud del massiccio delle Madonie. Di grande impatto è l’imponenza del Castello che dall’alto del suo poggio domina il paese che si trova  nella vallata. Fatto costruire dalla potente famiglia dei Ventimiglia nel 1317, costituì, secondo quanto raccontano le cronache del tempo, un importante avamposto per le comunicazioni del circostante territorio. Presenta una struttura che mescola vari stili: il volume a cubo ricorda lo stile arabo, la torre angolare quello normanno.

Oggi è sede del museo civico. Una meraviglia del Castello è la Cappella Palatina che fu  realizzata dai fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta, quest’ultimo considerato il più grande stuccatore d’Europa. Qui, l’arte barocca esplica tutto il suo tripudio  tra dettagli, sculture, rilievi. Una delle più importanti opere d’arte dei Serpotta, che li consacrò.

Il viaggio è proseguito verso Gibilmanna, Gratteri, Caltavuturno, borghi a tradizione contadina,  avvolti da paesaggi naturalistici mozzafiato, testimoni di memoria ……

Daniel Libeskin, il grande architetto che ha ricostruito il Grande Zero a New York, ha dichiarato: “I piccoli centri italiani racchiudono il DNA dell’umanità – La loro evoluzione parla della dignità dell’essere umano perché tutto, dalla scala agli edifici e alle strade, è nato per facilitare le relazioni; è il senso di una cultura , che mette l’uomo e i suoi bisogni al centro creando dialogo e sprigionando calore e bellezza.”

Felicia Saraceno 

Segretaria IN Melilli

 1° di vari link

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