Italia Nostra

Data: 27 Settembre 2023

La sezione di Melilli di Italia Nostra partecipa, alle Giornate europee del patrimonio 2023 con le attività relative alla Festa della vendemmia di Pachino   

IN Melilli riparte con le GEP 2023, le Giornate Europee del Patrimonio, una manifestazione culturale europea, che quest’anno porta le date di sabato 23 e domenica 24 settembre, istituita dal Consiglio d’Europa nel 1991, promuove la realizzazione di eventi proiettati a far conoscere ed a tutelare il patrimonio identitario.  

Il tema delle GEP 2023 è la trasmissione del patrimonio materiale e immateriale di generazione in generazioni. E il vice presidente prof. Giuseppe Immè ha proposto “la festa della Vendemmia” di Pachino dei giorni 22-23- e 24 settembre quale opportunità per condividere una tradizione agricola che affonda le sue radici in un tempo lontano e che custodisce i riti e il folklore del mondo contadino, quello dei secoli scorsi, fatto di una vita grama, legata alla terra e all’alternarsi delle stagioni, dove il duro lavoro e la fatica erano la quotidianità della famiglia contadina. 

Così domenica 24 settembre un folto gruppo di soci di IN Melilli accolta dai soci pachinesi iscritti alla sezione melillese arriva in città: il borgo di Pachino estende il suo territorio nel lembo di terra più a sud della costa orientale della Sicilia, tra i due mari, il Mediterraneo e il mar Ionio. È un paese a forte connotazione agricola. Ciò che colpisce i visitatori giunti in centro, è la struttura urbana della piazza, questa è grandissima, sproporzionata rispetto all’agglomerato di case che la chiude ai lati. Il racconto del prof. Sebastiano Lupo, neo socio e guida scrupolosa, attento conoscitore delle vicende storiche del paese, chiarisce il perché di quella enorme piazza: nel 1760 era una immensa area o meglio “aia” dove si svolgeva la pesatura del frumento con gli animali da soma. 

Spiega che gli scavi archeologici fanno ritenere che il promontorio di Pachino fosse già abitato 10.000 anni fa. 

Nella grotta Correggi sono stati rinvenuti oggetti che testimoniano la presenza di genti del mesolitico. 

Il racconto a seguire ci notizia di un passato greco- romano, fino alla dominazione bizantina, economicamente importante per la presenza lungo la costa di tre tonnare e di centri per il commercio del grano. L’etimologia del nome ha origine nell’idioma fenicio: “Punto di avvistamento”, delle navi che provenivano dall’Egeo e del passaggio dei tonni. 

Il privilegio dello “Ius Popolandi”, ovverossia la concessione da parte del re in favore dei baroni a popolare un feudo, ottenuto nel 1650 dalla nobile famiglia Starrabba permise la nascita dell’abitato nel luogo dove si trova oggi.  

All”interno della chiesa Madre, una delle costruzioni più antiche della città, la cui facciata richiama lo stile neoclassico con elementi di arte barocca, si trovano custoditi, nella cappella a destra dell’altare i resti dei fondatori della città, Gaetano e Vincenzo Starrabba. 

Secondo quanto riferisce il dottor Lupo, recenti studi storiografici, in parte condotti dallo stesso, sono orientati a ridisegnare le vicende storiche relative al territorio e ai suoi confini. 

La coltura della vite ha identificato la città di Pachino prima della produzione del pomodoro; il suo territorio era costellato da decine di palmenti per la trasformazione dell’uva in mosto. Le socie locali dott.sse Chiara Novello e Anna Maria Lorefice accompagnano il gruppo a visitare a poche centinaia di metri dalla piazza principale le antiche cantine di proprietà dell’azienda vitivinicola della famiglia Nobile, che vanta una produzione di vini celebri e ricercati; all’interno di questi locali si possono ammirare gli attrezzi più svariati utilizzati per la lavorazione del mosto. È una collezione di oltre 600 pezzi che nel 2007 ha ricevuto il riconoscimento della Regione Sicilia. 

Sfilano sotto lo sguardo del visitatore i meravigliosi carretti di legno che venivano utilizzati per il trasporto dell’uva, i torchi, le macchine per spremere l’uva a manovella, le botti, i barili e numerosi oggetti impiegati nei lavori dei campi: un mondo contadino d’altri tempi quando la manualità sosteneva tutte le fasi della produzione vitivinicola, dall’uva al mosto. 

Il vino di Pachino veniva trasportato, per la commercializzazione, attraverso i binari, era stata infatti costruita una linea ferroviaria secondaria, alla tratta Siracusa Ragusa, atta a raggiungere i centri agricoli del territorio con l’intento di favorire l’economia vitivinicola. E questo accadde! Il vino nero d’avola di Pachino raggiungeva il suolo francese dove i viticoltori tagliavano il loro prodotto che era a basso contenuto alcolico.  

Durante i giorni della festa della vendemmia organizzata dall’associazione ViviVinum si è tenuto un incontro pubblico nel quale la presidente di IN Melilli, prof.ssa Nella Tranchina e il referente all’educazione ambientale dott. Alberto Limoli hanno ribadito l’impegno negli anni di Italia Nostra per la riattivazione della tratta denominata “la Ferrovia del vino” attraverso campagne di sensibilizzazione, raccolte firme e mostre allo scopo di realizzare una fruibilità di tipo turistico; una mobilità lenta che accompagni il viaggiatore in treno: “Un treno slow, che porti una giornata densa di profumi, di Natura e Paesaggio, di Arte e Archeologia, ma anche di sapori; un’esperienza da ricordare e raccontare, da condividere col passaparola. Un treno che vada dalla Riserva alla bottiglia gran riserva.” 

Il dibattito è stato molto determinato nel voler portare avanti il progetto ed ha messo in campo nuove azioni e percorsi per rivalutare un territorio ricco di potenzialità che vanno portate alla ribalta con ostinazione e pervicacia. 

Prossimo appuntamento domenica 1 ottobre a Pantalica con la passeggiata patrimoniale della campagna nazionale #CARASTAZIONE per focalizzare l’attenzione su un altro ramo della linea locale Siracusa Ragusa che è stata duramente colpita negli anni passati dalla politica delle dismissioni.  

dott. Felicia Saraceno 

Nella Tranchina
Presidente Italia Nostra sez. di Melilli

Via Middletown,2/B
 96010 – Melilli (SR)
 Mob: +39 360294690
https://www.facebook.com/italianostramelilli/

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