Si è celebrata ieri, nella nostra città, la solennità di san Marciano, primo vescovo di Siracusa. Italia Nostra già da qualche tempo ha mostrato interesse verso la biografia e la missione episcopale del proto vescovo organizzando un incontro presso il circolo “Unione” che ebbe come scopo riscoprire la figura di Marciano.
Oggi ad intervenire è il giovane socio Alessandro Maiolino: “la figura del nostro primo vescovo non deve essere sottovalutata perché è di fondamentale importanza per comprendere sempre più le nostre radici culturali e storiche nonché le origini apostoliche della chiesa siracusana. La figura di marciano ci aiuterà, anche a comprendere le numerose opere artistiche a lui dedicate presenti nel nostro territorio. Ma andiamo per ordine, marciano venne mandato a Siracusa dal principe degli apostoli, Pietro e qui fondò la prima comunità cristiane del mondo dopo Anticochia così come afferma l’iscrizione presente in cattedrale. Sempre al protovescovo si deve il forte legame che la città di Siracusa ha con il culto alla Vergine Maria. Marciano riuscì a battezzare molte persone, convertendoli quindi alla fede cristiana. Ucciso dai suoi oppositori, sulla sua tomba è stata eretta la basilica di San Giovanni, considerata dalla tradizione la prima cattedrale della città. Numerose sono le testimonianze archeologiche e artistiche del santo, innanzitutto la prima sua raffigurazione presso l’oratorio dei quaranta martiri di Sebaste nella catacomba di Santa Lucia. san marciano lo ritroviamo nel prospetto della chiesa cattedrale, opera scultore del Marabitti e all’interno con un quadro di scuola Antonelliana. Numerose altre opere sono presenti nella nostra città.
Italia Nostra – conclude Maiolino – auspica che le istituzioni ecclesiastiche siano più interessate a diffondere la conoscenza del protovescovo siracusano per poterlo annoverare fra le figure più importanti della nostra tradizione religiosa. Auspicabile una programmazione di eventi riguardanti la figura del santo per incrementare l’offerta culturale del turismo religioso della nostra città”.