Italia Nostra registra con soddisfazione il completamento del risanamento della monumentale Fontana di Diana, ornamento e vanto di Piazza Archimede.
La Sezione di Siracusa coglie l’occasione per esprimere profonda gratitudine al restauratore del Museo Archeologico “P. Orsi”, Gerlando Pantano, che ha prestato la sua magistrale opera fuori dall’orario di servizio a titolo del tutto gratuito restituendo alla Fontana l’originaria bellezza ed alla Piazza il dovuto decoro. Il restauratore G. Pantano rappresenta un raro esempio di passione per il proprio lavoro e di alto senso civico da segnalare alla cittadinanza ed alle Istituzioni.
Già nel Marzo 2016 la Sezione aveva segnalato a mezzo stampa le precarie condizioni di alcune parti dell’insieme di sculture che compongono la monumentale Fontana, opera dello scultore Giulio Moschetti, risalente al 1906.
Il materiale utilizzato, il cemento armato, richiede un’attenta e costante manutenzione, ancor più quando il manufatto (nel caso, la fontana) è costantemente soggetto all’azione dell’acqua. La manutenzione di una così importante e storica opera di arredo urbano, unica del genere in una città che pure è ricca di risorse idriche, non può e non deve essere posta in secondo piano. Basta trascurare per un po’ di tempo un piccolo distacco di materiale o una crepa non proprio a vista per causare danni anche importanti al complesso delle sculture. Bisogna pertanto monitorarne costantemente le condizioni. L’ultimo datato restauro risale al 1996.
La Fontana, molto amata dai siracusani e molto ammirata dai turisti per la sua bellezza impregnata di classicità e per l’armonica monumentalità, è parte del patrimonio artistico della città; come tale, deve essere oggetto di una cura costante che rimedi al degrado causato dal trascorrere del tempo e dall’azione dell’acqua.
Liliana Gissara – Vicepresidente Sez. IN – Siracusa
Didascalie
Foto 718 – Gruppo scultoreo centrale: Diana cacciatrice – Nella parte bassa: Aretusa rincorsa da Alfeo
Foto 719 – Zampe del Cavallo marino PRIMA e DOPO
Foto 716 – Il restauratore G. Pantano, autore dell’intervento di restauro.