Italia Nostra

Data: 29 Gennaio 2011

Blitz della Forestale vicino ai laghetti dell’ex zuccherificio Sadam

Dopo il blitz della Forestale accertamenti in laboratorio. Illecito seppellimento di rifiuti. La Sadam: “Noi siamo estranei”.

(da www.corrierediarezzo.it)

Terreno sotto sequestro. La zona oggetto dello scavo alla Nave vicino ai laghetti dell’ex zuccherificio Sadam

La terra smossa dalle ruspe vicino ai laghetti dello zuccherificio che fu, è nera come la pece. Non promette nulla di buono. O forse è solo l’”effetto bagnato”, provocato dalle piogge. A sciogliere ogni dubbio sulla qualità di quel terreno e sulla concentrazione di metalli, saranno comunque le analisi di laboratorio. Lo scavo effettuato mercoledì scorso dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato – di cui solo il Corriere di Arezzo ha dato notizia – non è molto ampio, ma ha già riservato sorprese interessanti: rifiuti di vario genere erano stati seppelliti lì per farli sparire. Cavi elettrici, plastica, croste di vernice e altro materiale in quantità sufficiente da far ipotizzare violazioni ben precise alla legge di riferimento. In una parola: abbandono di rifiuti. Proprietaria di questo terreno posto fuori dall’area industriale, adiacente a campi coltivati nella zona della Nave è la Eridania Sadam. Ci si arriva da una stradina stretta e fangosa, che conduce appunto ai laghetti che una volta servivano alla fabbrica dello zucchero. Gli uomini del Nucleo di polizia giudiziaria della Forestale, di stanza in procura, sono andati praticamente a colpo sicuro. Hanno raggiunto questo luogo dove in passato è confluita terra di riporto in abbondanza. Con pale meccaniche e ruspe sono stati effettuati dei prelievi qua e là.

Campioni di terreno ora in mano agli specialisti dei laboratori di fiducia della Forestale, a Firenze. Il materiale sarà scomposto e descritto minuziosamente, per vedere se la concentrazione di metalli rientra nella norma. E’ ancora troppo presto per sapere. Intanto, però, il saggio avvenuto mercoledì ha consentito di scoprire un luogo dove sono stati interrati rifiuti ingombranti e, forse, del tipo classificato come “pericoloso”. Di sicuro non era quello il modo opportuno e conforme alla legge 152 per smaltirli. Da parte sua Eridania Sadam si chiama fuori: “Ad oggi – si legge in una nota – non risulta esserci alcun coinvolgimento della società negli accertamenti in atto; si tratta di indagini disposte dalla magistratura nei confronti di ignoti”. E ancora: “L’attività del Corpo Forestale è consistita nel campionamento di terreno al di fuori del recinto di fabbrica, dove è stata reperita una modesta quantità di rifiuti dichiarati “non pericolosi” e che non rappresentano comunque residui di sostanze utilizzate nel processo della lavorazione delle barbabietole da zucchero.” Pertanto: “Eridania Sadam si ritiene completamente estranea ai non meglio precisati sospetti di irregolarità di gestione ambientale del sito.” Lo scavo intanto è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. Le benne sono affondate in una ristretta porzione, ma il sospetto è che la superficie adibita a discarica possa essere più ampia. Chi ha interrato i rifiuti? Mistero.

Questo e altri dubbi dovranno essere risolti. Riguardano un pezzo di territorio per il quale si prospettano nuove destinazioni, come la nascita di un campo di golf in un contesto ambientale da paradiso terrestre. Per ora, dietro i ciuffi d’erba e davanti al profilo di Castiglioni, caliginoso sullo sfondo, c’è un mucchio di terra brutta e nera con un groviglio di interrogativi.

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Approfondimento:

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