Riceviamo e pubblichiamo dal Blog della Sezione di Italia Nostra Firenze: https://italianostrafirenze.wordpress.com/
Ritornando su un tema già sollevato con la mia intervista su Stamptoscana, segnalo un’inchiesta – “C’era una volta il verde” – a firma di Marco Pagli nell’edizione fiorentina del “Tirreno” (a pag 125 del link), che affronta il problema del consumo di suolo dopo la pubblicazione dell’ultimo Rapporto ISPRA SNPA.
Già in ottobre un articolo di Paolo Biondani su l’Espresso – Il Partito del cemento – era stato dedicato a quel Rapporto. Ne seguiva un altro dello stesso autore il 6 novembre – Ecomostri alla bolognese – dedicato alla febbre edilizia sulla collina del capoluogo emiliano e alla rovina della democrazia urbanistica in Italia.
L’articolo del Tirreno del 20 novembre ha il merito di incrociare i numeri preoccupanti sul consumo di suolo nella nostra area con quelli del rischio idrogeologico. Ci ricorda infatti che a Firenze il 23% del territorio è a rischio alluvione con 8.595 persone che vivono in aree ad alta pericolosità idraulica, mentre altre 516 risiedono in quel 6% dell’area urbana classificata a pericolosità frana molto elevata.
In 15 anni a Firenze il cemento ha cancellato 41 ettari di suolo naturale, occupando il 41,9% del territorio comunale, un risultato esaltato dalla ridotta superficie (102 kmq.) e tornato a crescere nel biennio ‘20-‘21. Va anche detto che le valutazioni del Rapporto, derivando da osservazioni satellitari periodiche, considerano anche i cantieri, cioè un consumo reversibile almeno in parte e destinato in alcuni casi alla creazione di un parco o alla mitigazione ambientale LEGGI TUTTO