L’Osteria di Giusti Giovanni in San Lorenzo a Romagnano, era stata creata con anni di lavoro dal “pater famiglia” Giovanni (vulgo GIUSTON) che aveva piantato la vigna e fatto gli affari con l’ottimo vino di Candia e le merende, prima mettendo la storica “ Frasca” in un capanna li vicino e poi aprendo e gestendo la mitica Osteria fino alla sua morte prematura.
Aveva portato l’osteria al massimo successo al punto che in tutta la città ed anche fuori era conosciuta apprezzata e frequentata abitualmente da varie persone di ogni ceto sociale e in massima parte da lavoratori studenti e intellettuali.
Ma la massima attrazione, era la cucina gestita da una vera matrona, la moglie Franca, una signora dal fisico imponente e di grande portanza, vera regina che viveva 365 giorni nella sua piccola cucina dove si muoveva svolazzando con la leggerezza di una farfalla sformando piatti della tradizione locale e dove riproponeva con semplicità antichi sapori, come il baccalà, la polenta con i funghi, il galletto con le barbe e gli altri vari manicaretti cotti con sapienza in una vecchia pentola.
La Franca, nonostante l’aspetto imponente e quasi burbero, era una donna gentile e premurosa, con un cervello giovanile, infatti ricordava tutti i suoi clienti e a tutti dava un saluto particolare e li curava con attenzione intrattenendoli prima e durante il pranzo intervenendo spesso per verificare che tutto procedesse bene o con il massimo gradimento.
Personalmente frequentavo, e frequento ancora il locale, da moltissimi anni, ricordo molte belle serate passate e particolarmente il giorno che come Italia Nostra organizzammo la contestazione al progetto del costruendo Ospedale Provinciale in zona Grottini mobilitando moltissimi cittadini ed altrettanti produttori del Candia tra cui il nostro Giuston che alla fine della manifestazione volle ospitarci nella sua vigna offrendoci una squisita merenda con prodotti locali e con il suo ottimo vino.
Dell’osteria amavo il clima popolare, il sapore e il profumo di roba genuina e sincera, dato anche dal fatto che davanti al piccolo locale c’era l’aia animata da vari animali come cavalli, galline, conigli e galletti, e proprio questi simpatici animali davano all’’ambiente e all’osteria un particolare clima bucolico.
Anticamente l’interno aveva due soli ambienti, la cucina e una saletta con i tavoli di marmo, poi, in seguito i locali diventeranno tre con la copertura di un cortiletto posto davanti all’ingresso.
In questo sito magico sentivi fermarsi il tempo, ritrovavi gli antichi sapori e il ritmo lento della vita di un tempo, Il vino genuino e le ottime pietanze, consumate tra canti popopolari, le poesie e le barzellette ti alleggeriva il cuore e l’anima, e così dimenticavi tristezze e preoccupazioni e in questo clima era facile fraternizzare con chiuque. anche con il diavolo,
Personalmente ho portato da Giuston vari personaggi importanti come Prof insigni, politici e due soprintendenti delle Belle Arti di Lucca e Massa e tutti hanno subito apprezzato il vino e la cucina ma anche e soprattutto il clima di libertà e simpatia che si provava e ancor oggi si prova.
Proprio alcune settimane fa, in occasione della preparazione di una cena ero andato a parlare con la Franca e gli avevo scattato alcune foto (tra cui questa) e gli avevo anche proposto di portare una giornalista per raccontare la storia dell’osteria, lei aveva acconsentito, purtroppo l’incontro non c’é stato ma sicuramente non mancherà l’occasione per ricordala.
Con la Franca se ne va la matrona, l’ostessa storica, la nostra amica carissima, ora alla conduzione rimangono i figli Giovanni e Cristina a loro, anche a nome dei miei soci, vadano le mie più sincere condoglinze.
I funerali si sono svolti, sabato 7 aprile, partendo dall’obitorio dell’Ospedale delle Apuane alle ore 14,45 per la Chiesa di Romagnano.