A distanza di un paio di anni dal nuovo impianto arboreo di Piazza Garibaldi la prima sensazione di degrado dovuta alla bruttezza delle palme che risultavano senza fronda con poche foglie e spelacchiate (denunciato con comunicato del 2 marzo 2018) non è certamente cessata, anzi è aumentata e peggiorata in quanto le stesse risultano in sofferenza, mezze secche e ancor più spelacchiate. Anche a prima vista la Piazza crea subito una sensazione di grave trascuratezza e degrado che non fa che alimentare le critiche e le dichiarazioni di dissenso testimoniateci da decine di cittadini ed anche da alcuni dei maggiori esperti del settore della città.
Per questo dobbiamo tornare nuovamente sul problema e lo facciamo per mezzo di questo Dossier che invieremo al Sindaco e a tutti gli organi di informazione per chieder di procedere ad un nuovo impianto con alberature confacenti per ridare a piazza Garibaldi il suo antico aspetto, ombroso e lussureggiante per il piacere di tutti i frequentatori e in particolare delle mamme, dei piccoli e degli anziani, senza dimenticare l’aspetto estetico/turistico ed economico e quello di una piazza funzionale che dovrebbe agevolare la sosta piacevole e al recupero sociale.
Per collaborare con l’Amministrazione Comunale riportiamo solo due interventi di esperti del settore mettendoci a disposizione per eventuali chiarimenti ed ulteriori collaborazioni.
“La palma scelta dovrebbe essere Syagrus romanzoffiana, originaria di Brasile Meridionale, Paraguay e Argentina Settentrionale. Si tratta di una specie di scarsa consistenza, ossia ben poco vistosa, e, anche se sulle valutazioni estetiche ogni posizione è opinabile, penso che non si possa definire di aspetto particolarmente gradevole. Aggiungo che i diversi individui, che, dopo un anno, non paiono godere di buona salute, sono stati dislocati male, essendocene quattro a ridosso del vecchio cedro (davanti all’ingresso dell’ex Banca d’Italia) e con questo, se sopravvivranno, destinati ad intrecciarsi.
In altri punti, essi sono troppo diradati e mi riferisco alle vicine aiole (parte della piazza verso Montignoso), che sono del tutto sguarnite, tanto che potevano essere riempite con qualche alberello o arbusto ornamentale (ad esempio, oleandro). “
Sicuramente conveniamo quanti ritengono che la seconda piazza di Massa, conosciuta da tutti i cittadini oltre che per la monumentale statua di Garibaldi anche per il suo imponente arredo arboreo non meritava questa brutta fine.
Tutti ricordano con nostalgia le magnifiche e coreografiche palme che la ornavano e creavano un ambiente elegante ed ombroso dove si ritrovavano per sostavano volentieri famiglie intere con bimbi e anziani, ma da un anno la Piazza é cambiata, sono scomparse le palme-tagliate perché malate ma sono state sostituite da queste attuali che invece di svolgere la normale attività di arredo ambientale cioè creare ombra e ornamento risultano spelacchiate, con busti filiformi pochi rami e foglie tanto deprimenti quanto cadenti.
Insieme a molti cittadini, delusi da questo risultato, ci chiediamo se era proprio necessario fare questa ingrata scelta e se dovremo tollerare questo vero e proprio scempio per molti anni ancora prima di rivedere tornare la piazza al suo antico splendore” Prof. Ed esperto botanico
“Le palme messe a dimora recentemente in piazza Garibaldi ed in alcune aiuole di Marina offrono un triste spettacolo agli occhi dei cittadini che le osservano. Purtroppo non è più consigliabile mettere a dimora le Phoenix Canariensis che esistevano prima nella piazza suddetta a causa del punteruolo rosso che ha decimato tutte le palme della suddetta specie su tutto il territorio comunale. Comunque, se si vuole scegliere una specie di palma più adatta, basta ammirare le altissime Washingtonia esistenti nel giardino di fronte al Provveditorato agli studi in via Pascoli, oppure le stesse palme in fondo al viale Roma e nelle aiuole del viale lungomare lato monti. È buona norma, quando ci si accinge a scegliere una specie da porre a dimora nel nostro territorio, guardare le piante migliori che fanno bella mostra di sé nel territorio stesso. Gli esempi sono numerosi, come: la Lauro canfora all’inizio del viale Roma; i Celtis australis nel parcheggio adiacente a via Europa; gli aceri e le querce del Monte di Pasta; la quercia da sughero che esisteva nella piazzetta di fronte al cinema Astor, anche se ora è seccata per cause che andrebbero accertate. Altre piante adatte al nostro ambiente sono i lecci, i frassini, gli olivi e, naturalmente, gli aranci. Anche se la messa dimora di specie nuove per il nostro territorio non è da scartare, ma occorre che queste abbiano un aspetto lussureggiante e non triste, come le palme citate in premessa.”
ANCHE IN RELAZIONE ALLE DICHIARAZIONI DEL SINDACO RELATIVE AD UN SUO IMPEGNO PER PROMUOVERE UN MIGLIORE ARREDO URBANO, ITALIA NOSTRA LO INVITA A COGLIERE L’OCCASIONE INIZIANDO PROPRIO DA QUESTA CHE E’ TRA LE PIAZZE PIU’ BELLE DELLA CITTA’