Intervento a tutto tondo della sezione fiorentina di Italia Nostra. Infatti, la voragine che si è aperta nel tratto del lungarno fiorentino prossimo a Pontevecchio ha indotto l’associazione che si occupa della salvaguardia dei beni ambientali e artistici d’Italia a compiere un vero e proprio studio dell’area, che, oltre a implicazioni idrogeologiche di storica fragilità, impone, per la sua stessa delicatezza, una particolare attenzione sia nell’utilizzo sia nella manutenzione del contesto ambientale. Attenzione e cura, che, conclude Italia Nostra, non sembrano affatto essere state osservate. L’approfondimento che Stamp propone è stato realizzato dal professor Leonardo Rombai, presidente di Italia Nostra Firenze, Mariarita Signorini, presidente di Italia Nostra Toscana, e Mauro Chessa, geologo, membro del direttivo fiorentino dell’associazione.
Il primo dato che balza agli occhi, dicono i tre studiosi, è che a tutt’oggi la causa che ha prodotto lo scoppio del tubo dell’acquedotto e la voragine di Lungarno Torrigiani a Firenze non è chiara. L’effetto catastrofico dello smottamento è stato tuttavia assai ridimensionato”dal muro di contenimento sapientemente costruito, sul fiume, dall’ingegnere architetto Giuseppe Poggi negli anni della Firenze capitale”. Motivo in più dice Italia Nostra, per chiedere legittimamente che il restauro della’area disastrata (“di restauro si deve parlare”) avvenga secondo modalità corrette… (continua a leggere su http://www.stamptoscana.it/articolo/toscana-cronaca/italia-nostra-lungarno-torrigiani-fra-frane-storiche-e-inadempienze-moderne)