Poiché il sindaco di Grosseto afferma: “Chi conosce o pensa di conoscere le cose dovrebbe stare attento a quello che dice”, ci permettiamo di fare alcune precisazioni. Il parcheggio presso il km 28 della strada statale delle Collacchie, realizzato dentro una pineta privata, è stato ultimato appena un mese prima dell’incendio, con l’ordinanza n. 415 del 12/07/2012, emessa in forza dell’articolo 54 comma 4 del Tuel, che recita: “Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana (…)” . Quindi era, a nostro parere, più motivata un’ordinanza contingibile ed urgente per costringere i privati ad eseguire ripuliture nella pineta, piuttosto che usarlo per istituirci un parcheggio e farlo passare per un grave pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana! Anzi, sollecitiamo le autorità competenti a verificare la legittimità di questo atto amministrativo. Non ci risulta neppure che il sindaco abbia emesso l’ordinanza per evacuare il campeggio, lasciando che questa responsabilità se la prendesse un coraggioso funzionario dei Vigili del Fuoco, al quale va tutta la nostra solidarietà. Il comune di Grosseto ha, tra il suo personale, due dottori in scienze forestali, e ci chiediamo a quali conpiti essi siano stati destinati, dal momento che la gestione degli alberi da parte del comune si limita al taglio selvaggio delle alberature stradali e del verde pubblico Per quanto riguarda i ‘piromani’, prendiamo atto che il sindaco non conosce bene il significato di tale termine. Diciamo pure che gli incendiari (…) sono chiamati spesso in causa per scaricare responsabilità di tipo omissivo. Non era comunque nostra intenzione esprimere considerazioni sulla natura dell’incendio, essendo a ciò preposte le strutture investigative. In ogni caso, e non potrebbe essere altrimenti, questa associazione condanna fortemente l’accensione dolosa di incendi, così come i comportamenti rischiosi che mettono in pericolo il bosco. Ci stupiamo, ma nemmeno più di tanto, che le nostre posizioni critiche possano essere così scorrettamente strumentalizzate, fino ad affermare che i ‘piromani ringraziano’. Sappia il sindaco che questa associazione è stata la prima, inItalia, ad occuparsi di tutela del paesaggio, dell’ambiente e dei beni culturali del nostro paese (…). Quando noi parliamo, sappiamo quello che diciamo e quando poniamo delle domande precise, sappiamo già la risposta e invitiamo i pubblici amministratori a prendersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini. Al di là delle polemiche, noi intendiamo promuovere un tavolo tecnico e politico, che coinvolga tutti i soggetti istituzionali e le associazioni di protezione ambientale, che affronti seriamente il problema della rinnovazione della pineta bruciata o della sua eventuale sostituzione graduale con formazioni più naturali e più stabili, anche nei confronti degli incendi boschivi. La pineta necessita di urgenti interventi silvocolturali e fitosanitari, indispensabili al mantenimento dell’esistente e al miglioramento della produzione, ma soprattutto si deve dare inizio al quel processo di rinnovazione che da molti anni chiediamo invano.
Michele Scola, presidente della sezione di Grosseto