Dopo anni di anni di silenzio torna alla ribalta la proposta di dedicare una mostra permanente di sculture africane all’interno del Castello Malaspina. Sono circa 400 opere, collezionate dall’artista Julio Silvia e da questi donate al Comune che, nell’accettarle, avrebbe dovuto preventivamente valutare il luogo dove esporle. In assenza di questo essenziale requisito, sarebbe stato forse meglio non accettarle.
Come Italia Nostra, così come già esposto a suo tempo, torniamo sull’argomento per rinnovare il nostro dissenso a che tali opere trovino una permanete collocazione al Castello. Naturalmente non ci permettiamo discuterne il valore artistico, non è nostra competenza, ma la loro collocazione al Castello è del tutto fuori luogo. Se vogliamo abbellire le sale del castello, e ce ne sarebbe bisogno, suggeriamo di riattivare il progetto del piccolo museo dei reperti archeologici già repertati, catalogati e stipati in decine e decine di casse da qualche parte nei magazzini comunali. Questi interessanti reperti, accompagnati da idonei cartelli esplicativi, farebbero rivivere ai cittadini e al turista visitatore, le origini e le vicende del Castello e della nostra storia.
Il Castello infatti, anche nei passati convegni organizzati da Italia Nostra, è sempre stato definito Museo di se stesso, e contenitore di storia locale che niente ha che vedere con l’Africa.