Italia Nostra, è sempre stata sostenitrice che le opere pubbliche, cioè quelle opere che vengono realizzate nella città, sia da enti pubblici, sia da privati, debbono, prima di diventare realtà, essere soggette ad un vaglio dei cittadini.
Questa si chiama democrazia partecipativa, Italia Nostra ritiene che solo tale procedura, debba essere alla base della realizzazione di opere che rappresentano la collettività. Se questo criterio fosse stato osservato, molte opere oggi realizzate, sarebbero diverse e collocate in altri spazi del territorio. La città sarebbe forse migliore, sia sotto il profilo ambientale, economico e funzionale.
Basti pensare all’ubicazione dell’Ospedale Unico delle Apuane, il cui referendum da noi sostenuto fu bloccato dai poteri forti, la trasformazione di Piazza Aranci in sfregio alla memoria storica, alla cui funzionalità Italia Nostra aveva provveduto mediante il progetto Stimmung del 1997, in Piazza Matteotti; il mercato coperto in via Bastione, una ristrutturazione non funzionale e inadeguata, all’allontanamento del cinema Astor che ha contribuito all’impoverimento del centro storico, per non parlare della Chiesa di San Giuseppe Vecchio, che Italia Nostra si batté perché non fosse demolita, nel cui sito è stata realizzata recentemente una “cappella gentilizia” insufficiente per capienza e dimensionamento ai bisogni della collettività. Per non parlare del “palazzetto dello sport” posto a quota sotto il livello stradale e la relativa struttura di copertura e il suo dimensionamento.
Italia Nostra ritiene che opere significative per il territorio, affidate a tecnici qualificati, prima della loro realizzazione, debbono essere sottoposte al giudizio democratico delle Associazioni e dei cittadini, non a semplici commissioni, talvolta pilotate da interessi di parte.
Stesso discorso vale per la collocazione di sculture, che attualmente vengono scelte e collocate senza una visione generale e senza un vaglio autorevole Ciò non significa opporsi alle iniziative, ma chiedere che queste siano funzionali e condivise dai cittadini, anche se il parere definitivo aspetta agli organi preposti.
Questa è democrazia partecipativa, e deve essere alla base di ogni intervento che riguarda la città, perché i cittadini sono infondo i veri fruitori e contribuenti di ogni iniziativa, sia per la realizzazione, sia per la loro conservazione.
Riportiamo due opere istallate un anno fa senza alcun vaglio di esperti, ci auguriamo, vista la particolare valenza del sito, si tratti di collocazione temporanea, come ci fu assicurato a suo tempo.