Italia Nostra

Data: 13 Luglio 2015

Per la difesa del torrente Darnia – troppa enegia e guasti all’ambiente

I dati ufficiali ENEL attestano che nel 2014 in Italia si è prodotta energia elettrica pari a 2,5 volte il fabbisogno nazionale. Questa super produzione è destinata, negli anni a venire, ad aumentare in modo esponenziale perché continuerà l’installazione di pannelli solari. Ci auguriamo che in particolar modo gli immobili pubblici si dotino di questi elementi per diminuire la spesa pubblica e che ciò avvenga in modo assolutamente in linea con il rispetto delle peculiarità ambientali e paesaggistiche.

Ci auguriamo anche che siano le stesse amministrazioni pubbliche locali e quindi a tutto vantaggio dei loro cittadini ad usufruire direttamente degli incentivi che il governo distribuisce a pioggia, e non solo determinate imprese private… come tuttora avviene. E’ un fatto che in Italia, da buoni ultimi della classe in questo settore, grazie all’evoluzione tecnologica dei pannelli e, segnatamente, alla qualità dei micro-componenti di assorbimento, siamo diventati ad oggi i leader in termini di efficienza e di “resa” energetica da questa fonte rinnovabile che il Padreterno ci ha donato. Non abbiamo, però, la possibilità di vendita all’estero del surplus di energia che siamo in grado di produrre, semplicemente perché tutti gli stati a noi confinanti si sono resi – come noi –  autosufficienti.

Ci chiediamo allora a cosa serve produrre una risorsa in eccesso che poi, di fatto, buttiamo via, al vento, per mancanza di utilizzo. Proprio per questo ENEL, a breve tempo, dismetterà alcune sue centrali di produzione di questa forma di energia, convertendole ad altra destinazione d’uso. Saranno ben 23 le centrali dismesse, anche se i circa 700 dipendenti saranno tutti reimpiegati nel settore. Da considerare, ancora, che il costo dell’energia elettrica dopo la liberalizzazione di questo mercato è in continua diminuzione. Per quanto sopra la scrivente associazione Italia Nostra si chiede e chiede a chi  governa il bene comune del territorio apuo-lunense a nome e per conto del popolo sovrano il perché si vuole continuare a devastare certe preziosità naturali e paesaggistiche in Lunigiana permettendo ancora a ben note imprese private di lucrare incentivi e fare i propri interessi a tutto danno, appunto, di risorse essenziali come l’acqua di alcuni suoi torrenti e come nel caso emblematico e specifico del progetto di una centralina idroelettrica ad acqua fluente nel Torrente Darnia.

Il 15 Luglio p.v. andrà in discussione a Roma, presso il Tribunale Superiore per la tutela e difesa delle Acque Pubbliche, il ricorso avanzato dal Comitato dei residenti a Cervara (in Comune di Pontremoli) elaborato dagli Avvocati Riccardo Cristofari e Francesca Abeniacar e supportato da Italia Nostra per la difesa del Torrente Darnia contrastando detto scriteriato e deleterio progetto. Si ribadisce l’inutilità di produrre ulteriore -poca- energia, oltrettutto scempiando irreversibilmente un sito pregevole e  già di per sé altamente instabile idrogeologicamente se è vero che  è stato fatto evacuare anche un paese – Baselica – in quanto inesorabilmente destinato a scivolare a valle, come constatato e attestato dai Vigili del Fuoco.

 

Per la Sezione Apuo-Lunense di Italia Nostra,

Nello Bertoncini, VicePresidente e Referente per la zona Lunigiana 

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