Nucleare: l’emendamento del Governo ha modificato l’art. 5 della legge di conversione del decreto legge 34 del 2011 (quello sulla moratoria). Il risultato è che il nuovo articolo 5 abroga l’art. 7 della legge 133/2008 e modifica pesantemente l’art. 25 della legge 99 del 2009. Siccome le due disposizioni costituiscono oggetto dei due quesiti referendari, tesi ad abrogare tali disposizioni sul nucleareItalia Nostra Firenze ritiene chel’Ufficio Centrale per il Referendum dichiarerà molto probabilmente decaduto il referendum sul nucleare,(rimarrebbe in piedi solo l’ art. 25 ma sostanzialmente e profondamente mutato). Si può parlare del “ritiro” del Governo dal nucleare. La mossa, in apparenza dettata dal buonsenso e dalla pressione della pubblica opinione, è però un biscotto avvelenato. Il tentativo reale è quello di convincere gli italiani a non votare al referendum sull’acqua e sul legittimo impedimento del 12-13 giugno e quindi d’invalidare la consultazione per mancanza di quorum. D’invalidare un referendum, quello sulla privatizzazione dell’acqua, che è un affare da 30 miliardi. Infatti il quesito principale prevede la soppressione della norma dove si dice che la tariffa deve remunerare il capitale investito; ma chi decide la remunerazione? L’ente gestore, ad oggi l’ente gestore è rappresentato da società comunali o società d’ambito. Domani saranno multiutilities e aziende quotate in borsa. con la conseguenza che le quotate in borsa non penseranno certo agli utenti, ma cercheranno a remunerare i propri azionisti: cosi i prezzi dell’acqua esploderanno.
Dunque il 12-13 giugno tutti a votare “SI”
Mariarita Signorini Italia Nostra Firenze
Presentazione coordinamento territoriale del Comitato nazionale VOTA SI’ per fermare il nucleare.
Il 16 aprile scorso, presso il Caffè Affinity, c’è stata la presentazione ai cittadini del comprensorio di Grosseto e dell’Alto Lazio del coordinamento territoriale del Comitato Nazionale VOTA Sì per fermare il nucleare. Alla conferenza stampa hanno preso parte i due padri fondatori dell’antinucleare italiano, Gianni Mattioli e Nicola Caracciolo, i cui nomi, il coordinamentoha l’onore di avere fra le prime firme,insieme a quelle del PresidenteNazionale del Forum Ambientalista, Ciro Pisacane, e di Angelo Properzi delWWF. Seguono le firme di Italia Nostra con Mariarita Signorini (GruppoLavoro-Energia Naz.I.N), Scola Michele (Gruppo Energia C.R.-Italia Nostra), dei comitati e dei Movimenti territoriali, Daniela Pasini(Coordinamento ComGR); Marzia Marzoli (Nocoke); Donatella Raugei (Gruppo ImprenditoriAgrit.); AnnaMaria Saponaro (A:D:A). Il coordinamento rimane a disposizione per tutte le iniziative che sivorranno organizzare per informare e stimolare dibattiti ed incontriinformativi, sull’importanza del voto al Referendum del 12 /13 Giugno sul Nucleare e sulla ripubblicizzazione dell’ acqua, come bene comune. Nei due mesi che ci separano dal voto, saremo in piazza e saremo neiconvegni che vanteranno i contributi delle figure tecnico- scientifiche delcomitato promotore. Secondo il comitato, infatti, il nucleare non serve all’Italia, dal momentoche il Paese ha una potenza elettrica installata di più di 100.000 megawatt, mentre il picco di consumi oggi non supera i 57.000 megawatt. Ma il nucleare non ridurrebbe neanche la dipendenza energetica dall’estero, perché l’Italia sarebbe costretta ad importare l’uranio, oltre alla tecnologia e ai brevetti. La scelta dell’atomo continua, poi, ad essere rischiosa : anche per i reattori di terza generazione EPR in costruzione sono emersi, infatti, gravi problemi di sicurezza, come hanno denunciato, a novembre 2009, le Agenzie diSicurezza di Francia, Regno Unito e Finlandia. Senza considerare che ancora non è stato risolto il problema di dove depositare in modo sicuro e definitivo le scorie. L’energia nucleare è infine costosa e controproducente per le tasche dei cittadini e per l’economia del Paese. Per tornare all’atomo, infatti, bisognerebbe ricorrere a fondi pubblici e garanzie statali, quindi alle tasse e alle bollette pagate dai cittadini. Tutte risorse importanti, sottratte ai finanziamenti per la ricerca, per l’innovazione tecnologica, alla diffusione dell’efficienza energetica e le energie rinnovabili, quindiad investimenti più moderni e incisivi da un punto di vista ambientale eoccupazionale. Secondo il Comitato, dunque, non c’è bisogno di nuova energia nucleare, ma semplicemente di incentivare il risparmio, la crescita delle fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili: solo con la nascita di una vera e propria rivoluzione energetica, capace di contrastare i cambiamenti climatici, di innovare processi e prodotti sarà infatti possibile dare risposte concrete alla crisi economica. Fukuscima è per noi la Chernobyldi allora, il nucleare è pericoloso, non ci lasceremo ingannare dalle parole troppo interessate e per niente>> rassicuranti di Enel e del governo che vogliono proseguire sulla strada del nucleare. Le popolazioni della Maremma e dell’Alto Lazio ritornano a lottare contro il nucleare in generale e a Montalto di Castro , contro lo scempio dei territori, che difenderemo come in passato,per il futuro dei nostri figli. Non ci fidiamo del nucleare, vogliamo l’energia che serve, e la vogliamo dal sole!!!! No al nucleare, no a Fukushima!