Italia Nostra

Data: 30 Gennaio 2015

Resoconto del convegno sul rischio idraulico svoltosi a Massa

Il convegno sul rischio idraulico della zona di Massa si è svolto ieri pomeriggio 29 gennaio nella sala conferenze del Teatro Guglielmi con successo per la presenza di molti tecnici esperti del settore ed ambientalisti.

Al tavolo di presidenza un personaggio storico di Italia Nostra, Nicola Caracciolo, che da ex presidente del consiglio regionale toscano di I.N. conosce molto bene la nostra zona e per questa conoscenza ha introdotto l’argomento con cognizione di causa registrando un sentito applauso, subito dopo è intervenuto il Pres. Antonio Dalle Mura, attuale presidente C.R.T. che ha supportato Caracciolo ricordando come Italia Nostra ha sempre svolto il proprio compito di tutela e denuncia. Ha  portato i saluti della sezione Apuolunenze il presidente Mario Venutelli che  brevemente ha ricordato i gravi fatti di Carrara, poi ha preso la parola il presidente Bruno Giampaoli a cui si deve la promozione dell’incontro e l’organizzazione, in due parole, dopo aver presentato il coordinatore  dell’incontro Marco Betti, Giampaoli ha specificato che “Italia Nostra con questo incontro vuole solo fare quello che le amministrazioni non fanno da anni e cioè aprire un tavolo di discussione pubblica su un tema importantissimo come il dissesto idrogeologico lasciando poi agli amministratori il loro compito di scegliere le vie da percorrere ma  dopo aver sentito e discusso con i cittadini e le associazioni ambientaliste”.

Marco Betti ha poi invitato l’ing. idraulico Carlo Milani ad aprire gli interventi cosa che ha fatto parlando con competenza di tutta una serie di problemi idraulici di Massa, dal problema delle tombature dei canali che raggiungono i 30 kilometri circa a quelli dei recuperi ambientali inquinati come la Buca degli Sforza e al Frigido che ritiene pericoloso anche per il fenomeno della foce che si insabbia. Dopo è intervenuto il Geologo Riccardo Caniparoli che ha tenuto una lezione sul come si dovrebbe “Non Intervenire” sui corsi d’acqua riconoscendo ad essi i percorsi scelti negli anni cercando solo di “aiutarli” con interventi naturalistici come sponde e golene naturali senza cioè l’uso di canalizzazioni e sponde forzate in cemento. Anche Caniparoli ha ricordato la pericolosità della Foce del Frigido attribuendola al restringimento del “pennello” di sinistra che precedentemente era molto distante dalla foce e invece ora si trova in linea con l’asta fluviale.

Al Termine è intervenuto Pier Paolo Lorieri, noto viticultore del Candia che ha parlato del duro lavoro degli operatori del settore che spesso non trova un giusto riscontro economico che possa permettere i numerosi interventi necessari al controllo e manutenzione del suolo. Lorieri ha raccontato come i colleghi della Valtellina mettono in sicurezza le colline e i terrazzamenti con  muri a secco imparati da noi apuani ma, oltre a queste tecniche naturali hanno continuato e sviluppato tecniche idrauliche molto specifiche creando tubazioni di scolo da piana a piana e convogliando poi le acque in canali ben tenuti come il reticolo di “stradine” e sentieri creati appositamente per agevolare i lavori della vigna.

Dopo un dibattito aperto al pubblico che ha visto vari interventi, alle 19,30 si è chiuso l’incontro.

 

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