L’Assessore si è trovata davanti un pubblico ostile che pareva essersi riunito solo per contestare, e non ha potuto fare altro che ripetere la propria disponibilità a valutare le proposte dei viticoltori. Ma di proposte non se ne sono sentite, bensì solo una richiesta: aumentare sempre più il territorio coltivato a vigneti.
Ma i produttori di vino dovrebbero rendersi conto che, prima dei loro interessi economici, c’è il cosiddetto “bene comune”, che è l’habitat dove tutti noi viviamo: l’industrializzazione delle produzioni di vino non porta da nessuna parte; è la qualità che paga, qualità che purtroppo anche con la truffa di pochi giorni fa sul principe dei vini, il Brunello, viene messa in dubbio… (continua a leggere da http://italianostrasiena.wordpress.com)