Italia Nostra

Data: 16 Gennaio 2023

Italia Nostra Valdinievole: ambiente e territorio

Italia Nostra Valdinievole ha stilato nei giorni scorsi un documento inerente tutte le azioni da intraprendere sul territorio che ha destato grande interesse  (si legga qui l’articolo de La Nazione – Montecatini). Di seguito si riportano gli obiettivi da perseguire sul fronte della tutela dell’ambiente.

Intervenire sulla parte qualitativamente più scadente del patrimonio esistente, innalzandone le performance tecnologiche, ambientali e urbanistiche attraverso scelte oculate di programmazione territoriale

Le nostre cittadine possono in divenire essere oggetto trasformazione in nuclei urbani sensibili e attenti all’eco-sostenibilità ambientale.

Infatti, guardando al futuro e considerando i processi di obsolescenza del patrimonio edilizio, sarà importante ragionare in termini di performance con questi traguardi:

  1. Incoraggiare e sostenere la “riconversione” delle strutture immobiliari, fissando delle prestazioni minime (in termini energetici) da conseguire per il patrimonio esistente (aree dismesse o abitazioni da ristrutturare). Basti ricordare che oggi un’abitazione con quaranta anni di età consuma in media 180‐200 kwh/mq/anno e che un edificio nuovo realizzato in classe “C”-standard minimo nelle nuove costruzioni- consuma in media tra 30 e 50 kwh/mq/anno. Questo ci dà l’idea di quanto rilevante sia il potenziale di risparmio che caratterizza il patrimonio edilizio più energivoro. Al riguardo, secondo l’Enea attraverso l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio italiano si potrebbero ridurre le emissioni di CO2 addirittura del 45%.
  2. Sollecitare i Comuni a modificare da subito i regolamenti edilizi per la costruzione dei nuovi edifici, obbligando i proprietaria porre in essere la produzione di energia rinnovabile (fotovoltaico) per gli usi domestici.
  3. Saper cogliere le opportunità offerte dalla riconversione delle aree produttive o di servizio, dismesse o liberate dai trasferimenti di attività. In questi contesti si possono insediare nuove abitazioni evitando così di produrre ulteriore consumo di suolo (da tenere in conto nei nuovi piani strutturali e nei POC).
  4. Sollecitare i Comuni a sperimentare un tentativo di programmazione di “area vasta”, almeno nei vicini livelli locali di rappresentanza per attivare un percorso di uscita dall’autoreferenzialità con l’adozione di modelli di governante innovativi. Dobbiamo essere consapevoli, e lo sottolineiamo, che il “magnifico isolamento” di un tempo, fatto di forte radicamento territoriale e di rispecchiamento identitario, ma anche di logiche campaniliste, troppo spesso prevalenti, non basta più: è una condizione di insufficienza che non genera orizzonti di futuro credibili.

 

Attraverso la tutela del paesaggio (soprattutto collinare)

Le nostre colline hanno subito nei secoli passati un terrazzamento che si è diffuso con particolare intensità tra il “Sette e l’Ottocento”, una grande operazione di mutamento scenografico del paesaggio originario essenzialmente ad opera della mezzadria.

Sul Montalbano, così come sulle colline della Valdinievole e su quelle pistoiesi, il terrazzamento (“a muri a secco”nel primo caso, a “ciglioni” nel secondo) è molto diffuso, anche se ha subito una molteplicità di interventi pesanti che hanno modificato l’assetto di un tempo. Gli “interventi pesanti” al paesaggio fanno riferimento a:

  • Estese sistemazioni a rittochino,
  • rarefazione del minuto reticolo stradale, 
  • interventi discutibili sul patrimonio edilizio ereditato.

Per questo occorrerebbe sviluppare attenzione e vigilanza al fine di conservare almeno le permanenze storico-agrarie, magari restituendo loro quella vitalità di presenza esplicita ed evidente, che rafforza la dimensione dinamica del paesaggio e lo rende più piacevole sul piano estetico. Un compito non facile, perché ogni intervento, volto alla tutela del paesaggio, deve riconoscere che la sostenibilità ambientale e la valorizzazione dell’identità storica non possono prescindere dalla sostenibilità economica.

Allora, se riusciamo a far passare il messaggio che la Toscana ha, nel suo “codice genetico”, l’agricoltura in simbiosi col bel paesaggio, arrivato fino a noi attraverso i secoli, avremmo compiuto un’essenziale operazione di cura, tutela e promozione

Poiché l’agricoltura è in grande misura sovvenzionata, è fondamentale che una parte delle risorse siano dedicate alla manutenzione, in funzione di tutela e conservazione anche del paesaggio Ciò che anticamente facevano i mezzadri, ora possono farlo giovani agricoltori riuniti in cooperative. Perciò serve un intervento pubblico, che solleciti a cogliere questa istanza, magari associato a un sostegno economico: la Regione ha importanti risorse in materia.

.

Attraverso le Aree protette con particolare rif. al Padule di Fucecchio

Queste aree non devono essere intese come oasi intangibili in contrasto con le popolazioni locali, ma al contrario interagire con esse.  Dovranno essere considerate luoghi privilegiati da visitare nelle vari fasi dell’anno, apprezzandoli per la loro “ricchezza” in modo da“averli a cuore”. Fra queste il Padule di Fucecchio,nel 2014, in base alla convenzione di Ramsar, è stato riconosciuto come Zona Umida di Importanza Internazionale. Il luogo è molto suggestivo per la situazione eccezionale offerta dalle vaste distese di alberi, grandi e piccoli canali, argini percorribili, grandi canneti, flora e fauna tipica.

Sarà un dovere per le Associazioni ambientaliste tutelarne la sua preziosa biodiversità. Il nostro impegno sarà quello di contribuire alla gestione della tutela dell’area e arginarne il preoccupante degrado: inquinamento, uso non sostenibile delle risorse naturali, degrado e frammentazione di habitat, specie aliene invasive ecc.

Per questo le Associazioni ambientaliste hanno proposto alla Regione Toscana (titolare di potestà normativa) “Il Contratto di Area Umida”, meglio “Contratto di Padule”. Questo strumento, almeno è il nostro auspicio, potrebbe essere capace di segnare davvero un nuovo inizio di gestione condivisa. Un processo decisionale aperto, trasparente, capace di ricomporre gli interessi spesso conflittuali del luogo, nel rispetto delle competenze di ciascuno degli attori interessati e, in tale accezione, strumento virtuoso attraverso cui orientare e/o integrare le risorse e le programmazioni economiche destinate al territorio della Valdinievole e del Valdarno Inferiore.

Sarà ovviamente necessario richiedere e ottenere finanziamenti certi, finalizzati allo scopo che possono venire da vari settori (cultura, turismo naturalistico, agricoltura, forestazione, gestione delle acque…).

 

Per chi volesse leggere l’articolo sul profilo fb de “La Nazione”: cliccare qui

Ci daresti una mano?

Regalati la tessera di Italia Nostra e donala ai tuoi amici per proseguire una storia lunga oltre 65 anni di iniziative, progetti e battaglie per il Paese.

Italia Nostra
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy