Italia Nostra

Data: 20 Dicembre 2022

Italia Nostra per la conservazione e valorizzazione dei beni ambientali e culturali della città

 

Buongiorno a tutti, ringrazio dell’invito a questo convegno che ci ha permesso di ascoltare interventi interessanti e utili per sviluppare ancora meglio la nostra azione e renderla più efficace.

Voglio ricordare che da oltre sei decenni le attività di volontariato culturale, organizzate da Italia Nostra, hanno contribuito a diffondere nel Paese la “cultura della conservazione” del paesaggio urbano e rurale, dei monumenti e dell’identità storica e culturale delle nostre città.

I “beni culturali”, i centri storici, la pianificazione urbanistica e territoriale, i parchi, l’ambiente, la questione energetica, il modello di sviluppo del Paese, la viabilità e i trasporti, … questi sono alcuni dei capitoli più importanti dell’attività capillare di Italia Nostra, spesso sostenuta da una ricerca approfondita e documentata da soci ricercatori che conoscono il territorio e che il territorio riconosce.

Prima di entrare nello specifico dei temi che oggi vengono trattati, voglio condividere con voi l’appello per la conservazione e valorizzazione del Complesso Termale di Montecatini, patrimonio UNESCO che Italia Nostra sez. Valdinievole insieme alla sez. regionale ha rivolto alla Regione Toscana e nel contempo all’Amministrazione Comunale locale e al Ministero della Cultura.

 

Il testo:

Con la recente iscrizione nella world heritage list dell’UNESCO, è stato ufficialmente riconosciuto lo straordinario valore storico, artistico e culturale della città di Montecatini Terme in quanto, insieme alle altre “ Great Spa Towns of Europe”, testimonia l’importanza del fenomeno termale europeo a partire dal 18° secolo fino agli anni Trenta del secolo scorso. Siamo di fronte ad un unicum irripetibile, nel quale le attività termali hanno costantemente dato identità al contesto cittadino, definendo una tipologia urbana peculiare con forme, architetture e funzioni specifiche che devono essere tutelate e valorizzate per assicurarne la trasmissione alle generazioni future. Purtroppo oggi, dopo decenni di progressivo declino delle attività termali e di degrado del patrimonio architettonico della città, ai quali non si è riusciti a porre un argine, siamo di fronte al rischio della dichiarazione di fallimento della Società Terme di Montecatini con probabili ulteriori gravi ripercussioni sul tessuto economico e sociale della Valdinievole, ma anche sulle possibilità di salvaguardia di un complesso storico, artistico e culturale appena inserito nel prestigioso elenco dei siti patrimonio dell’umanità. In considerazione di ciò, Italia Nostra che, in ossequio all’articolo 9 della Costituzione, da oltre 65 anni contribuisce con la sua attività a diffondere nel nostro Paese la cultura della conservazione e della valorizzazione dei beni ambientali e culturali rivolge

UN APPELLO ALLA REGIONE TOSCANA

che detiene il 67% delle quote di proprietà, affinché adotti comportamenti politico-amministrativi finalizzati al risanamento della Società Terme e alla continuità delle attività termali.

Non si tratta, a nostro avviso, solamente di far fronte ai problemi finanziari, ma di assicurare una prospettiva di crescita alle attività del compendio termale con un ampio piano di rilancio e di sviluppo sostenibile che rinnovi profondamente il modello del termalismo e lo rafforzi con nuovi servizi e attività, creando le condizioni per attrarre congrui finanziamenti pubblici e privati. Confidiamo che, con i dovuti adeguamenti alla realtà odierna, Montecatini e le sue Terme possano tornare ad essere la culla del benessere delle persone nelle sue molteplici declinazioni, universalmente riconosciuta e apprezzata.

Sarebbe questo il modo migliore di assolvere all’impegno d’onore assunto ad ogni livello dalle Istituzioni con la richiesta di inserimento della città e delle sue Terme fra i Siti Patrimonio dell’Umanità e di rendere omaggio ai tanti medici, architetti, ospiti illustri, amministratori, albergatori, semplici lavoratori che per generazioni hanno reso famosa Montecatini nel mondo.

Crediamo pertanto che qualsiasi progetto di rilancio della città non possa prescindere dalla salvaguardia delle sua IDENTITÀ STORICO-CULTURALE: LE TERME.

Occorre ricordare che è proprio il patrimonio naturale e culturale della città il vantaggio competitivo di Montecatini rispetto ad altre realtà: eredità unica e universalmente riconosciuta.

Dobbiamo partire da qui, con un PIANO STRATEGICO DI RILANCIO DEL CONTESTO TERMALE e richiedere alla classe dirigente, in primis quella locale e regionale, di essere all’altezza dei compiti da affrontare in modo da perseguire azioni e interventi coerenti.

 

Un primo, successivo passaggio dovrebbe essere:

· Il POC (piano operativo comunale) e relativo PIANO STRUTTURALE.

– Dal punto di vista dello sviluppo insediativo l’opzione di fondo non può che essere quella di guardare al patrimonio esistente come una grande risorsa. Oggi ci appare male utilizzata, per cui si richiede un recupero di qualità e di funzionalità con particolare attenzione al risparmio energetico, al contenimento del consumo di suolo, magari con il recupero dei tanti edifici dismessi e spesso fatiscenti di cui è costellato il centro storico. Infatti, non si può eludere dal dare risposta alla nuova domanda abitativa. Insomma l’indicazione che facciamo è quella di privilegiare il “costruire sul costruito”, preservando “significativamente” gli spazi liberi.

– Per recuperare un’immagine di città all’altezza dei nuovi tempi occorre intervenire con una possibile azione sul primato della qualità della vita.

Quindi occorre creare condizioni di contesto favorevoli a nuove fasi di sviluppo per una transizione verso modelli di eco-sostenibilità, certamente in modo graduale e non dirompente, garantendo stabilità e coesione sociale. Sarà necessario pensare a percorsi pedonali per tutto il centro cittadino a cui si dovrà assicurare un vero sviluppo di piste ciclabili e nel contempo permettere il transito (discreto nell’uso) del vettore elettrico. Si tratta di prevedere una “vera” ZTL di tutta l’area centrale del nucleo urbano, un elemento identitario della città: far apprezzare le bellezze architettoniche, e non solo, che punteggiano il centro cittadino. Al tempo stesso è necessario salvaguardare il contesto urbano da un vero e proprio peggioramento della qualità della vita, inquinamento, rumori… oltre alla banalizzazione e riduzione dello spazio collettivo.

Ecco allora che emerge un’idea di senso per sottolineare la vocazione verso una città, che nel prossimo futuro sia in grado di giocare la partita dell’innovazione, scegliendo di essere polo di eccellenza del “viver bene”, in cui coniugare il tempo libero con l’intrattenimento “leggero” e quello culturale, naturalistico, lo sport, con il turismo termale “rivisitato” (offerta di qualità ‘curvata’ al remise en forme).

 

-Infine occorre rilevare che tutto ciò può essere favorito dalle opportunità offerte dalla riconversione delle aree produttive o di servizio dismesse.

Un possibile esempio ci viene offerto dalla ricerca per ridare identità ai tessuti destrutturati della città, in questo caso l’abbandono del parco-stabilimento della Torretta. Questa azione comporterebbe una specifica valorizzazione di quel patrimonio di segni, strutture, tracce dello splendore di un tempo. In sostanza si dovrebbe perseguire un duplice obiettivo: da un lato la tutela del patrimonio naturale esistente, dall’altro la riconquista di un sistema di spazi e relazioni che leghi insieme il presente e il futuro della città, creando luoghi “magnetici” sia per i cittadini ma anche per i suoi ospiti1.

· LA SALVAGUARDIA DELLE COLLINE CIRCOSTANTI

Le nostre colline hanno subito nei secoli passati un terrazzamento che si è diffuso con particolare intensità tra il “Sette e l’Ottocento”, una grande operazione di mutamento scenografico del paesaggio originario essenzialmente ad opera della mezzadria.

Il terrazzamento “a muri a secco” e soprattutto a “ciglioni” è molto diffuso, anche se ha subito una molteplicità di interventi pesanti che hanno modificato l’assetto di un tempo. Gli “interventi pesanti” al paesaggio fanno riferimento a:

a. Estese sistemazioni a rittochino,

b. rarefazione del minuto reticolo stradale,

c. interventi discutibili sul patrimonio edilizio ereditato.

Per questo occorrerebbe sviluppare attenzione e vigilanza al fine di conservare almeno le permanenze storico-agrarie, magari restituendo loro quella vitalità di presenza esplicita ed evidente, che rafforza la dimensione dinamica del paesaggio e lo rende più piacevole sul piano estetico. Un compito non facile, perché ogni intervento, volto alla tutela del paesaggio, deve riconoscere che la sostenibilità ambientale e la valorizzazione dell’identità storica non possono prescindere dalla sostenibilità economica.

Allora, se riusciamo a far passare il messaggio che la Toscana ha, nel suo “codice genetico”, l’agricoltura in simbiosi col bel paesaggio, arrivato fino a noi attraverso i secoli, avremmo compiuto un’essenziale operazione di cura, tutela e promozione.

Poiché l’agricoltura è in grande misura sovvenzionata, è fondamentale che una parte delle risorse siano dedicate alla manutenzione, in funzione di tutela e conservazione anche del paesaggio. Ciò che anticamente facevano i mezzadri, ora possono farlo giovani agricoltori riuniti in cooperative. Perciò serve un intervento pubblico, che solleciti a cogliere questa istanza, magari associato a un sostegno economico: la Regione ha importanti risorse in materia.

· LA MOBILITÀ

Sostenere l’avvio “concertato” nel comprensorio della Valdinievole/Pistoia di un riequilibrio modale che liberi lo spazio urbano dalla pericolosa morsa del traffico privato.

L’arretratezza dei nostri sistemi urbani in relazione ai temi della mobilità è forse l’aspetto più emblematico della sfida che comporta la sostenibilità urbana. Di fatto la nostra conurbazione è stressata dal traffico: gli spostamenti ancora oggi si basano prevalentemente sull’uso del mezzo individuale, mentre il trasporto collettivo, che sarebbe di gran lunga il più conveniente in termini di costi e di impatti, come in Valdinievole e nel pistoiese, ha ancora un ruolo marginale.

Ecco allora la necessità di sollecitare la rapida operatività del raddoppio del tratto ferroviario Montecatini-Pistoia – ‘progetto’, così come è stato realizzato, non condiviso da Italia Nostra – (nonché una soluzione “adeguata” per la tratta Montecatini-Pescia) e alla sua connessione con la rete dei TAV e con l’aeroporto fiorentino. Insomma sarà necessario sollecitare i centri decisori centrali perché ci sia una diversa e rinnovata attenzione ai territori periferici proprio per non escludere la “complessità” del Paese che è la sua forza, ma, spesso, non abbastanza valorizzata.

Per un altro verso sarà altrettanto necessario mettere all’attenzione dei “decisori” la connessione riguardante la rete dei trasporti locali e l’uso dei mezzi privati. Infatti, questa analisi potrebbe rappresentare l’occasione per sperimentare soluzioni innovative in grado di offrire ai cittadini un sistema di mobilità più adeguato e insieme più salutare e rispettoso per l’ambiente. Tutto ciò potrebbe essere incardinato in un disegno che configuri le stazioni ferroviarie e le aree adiacenti come perni dell’inter-modalità, veri e propri nodi di scambio fra mezzi pubblici e mezzi privati, con terminal per autobus nonché parcheggi per auto, moto e biciclette. Infine è urgente verificare la rete dei percorsi ciclo-pedonali in via di realizzazione e programmarne eventualmente l’estensione coordinata, in modo da poterla utilizzare per gli spostamenti ordinari e per la promozione di itinerari turistici.

· UNA GOVERNANCE DI AREA VASTA

IN ULTIMO, per concludere: crediamo sia necessario insistere presso le Amministrazioni comunali locali perché sperimentino un tentativo di programmazione di “area vasta”: tentativo almeno nei vicini livelli locali di rappresentanza per attivare un percorso di uscita dall’autoreferenzialità con l’adozione di modelli di governance innovativi.

Dobbiamo essere consapevoli, e lo sottolineiamo, che il “magnifico isolamento” di un tempo, fatto di forte radicamento territoriale e di rispecchiamento identitario, ma fatto anche di logiche campaniliste, troppo spesso prevalenti, non basta più: è una condizione di insufficienza che non genera orizzonti di futuro credibili.

Italo Mariotti, presidente di Italia Nostra sez. Valdinievole e gr. pistoiese

Per vedere il video dell’incontro: cliccare qui

Per l’immagine in evidenza: By I, Lucarelli, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2333413

1 Cfr., I. Mariotti e E. Menchi (2013), Integrazione tra cultura e turismo … a Montecatini T.me, Turistica, ed.Mercury, Firenze. Nell’articolo si riassume sinteticamente l’idea progettuale di un “Science center”-museo dell’acqua interattivo- nello stabilimento La Torretta e nel suo parco. Un lavoro di ricerca sviluppato al Polo Universitario di Pistoia, in un Laboratorio di ricerca applicata sul turismo, d’intesa con l’Amministrazione Comunale di Montecatini Terme e Terme di Montecatini S.p.A..

 

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