Al Presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento
Il 28 agosto 2016, in una splendida domenica d’estate, si svolse in Val di Sole la prima marcia fluviale in difesa del fiume Noce, organizzata dal Comitato permanente per la difesa del fiume Noce per sensibilizzare cittadini e amministratori contro i rischi di uno sfruttamento idroelettrico intensivo. Nonostante le numerose concessioni già rilasciate negli ultimi decenni e gli impianti già in funzione, a cominciare da quelli storici in Val di Peio, costruiti nella prima metà del Novecento, cinque anni fa le domande per poter derivare acqua a uso idroelettrico in Val di Sole erano almeno 30, ripartite quasi equamente tra il Noce e i suoi affluenti (Rabbies, Vermigliana, Meledrio, torrente Presena, rio Corda, rio Saleci, rio San Leonardo, rio Poia).
Alla fine della Marcia, il Comitato, a nome delle centinaia di persone che avevano raggiunto le Contre di Caldes a piedi, in canoa, in rafting o in bicicletta, invitò la Giunta della Provincia autonoma di Trento a non autorizzare nuove derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, che avrebbero messo a rischio la qualità di questo delicato e straordinario ecosistema acquatico, ma anche la navigabilità del Noce e la pratica degli sport fluviali, con inevitabili ricadute negative sull’economia turistica e sull’occupazione.
L’appello non cadde nel vuoto e tra la fine del 2016 e il 2020 molte di quelle richieste, pubbliche e private, furono rigettate, dopo la verifica – da parte dei Servizi provinciali competenti – dell’esistenza di prevalenti interessi pubblici ad un uso diverso dell’acqua rispetto a quello idroelettrico. Viceversa, ad oggi non sono state accolte le due richieste indirizzate in quell’occasione dal Comitato al Consiglio della Provincia autonoma di Trento: approvare una legge che riconosca l’acqua come bene comune, escludendo per i soggetti privati la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità dei “progetti concernenti la realizzazione e l’esercizio di derivazioni a scopo idroelettrico” e individuare strumenti idonei per un’equa distribuzione delle risorse finanziarie prodotte dalle centrali idroelettriche già in funzione, in modo da garantire ricadute dirette a beneficio dei cittadini e delle comunità locali.
Nel frattempo, altre problematiche legate alla risorsa acqua si sono manifestate o accentuate, da quelle provocate dai cambiamenti climatici a quelle legate alla qualità delle acque superficiali; dall’urgenza di realizzare impianti di depurazione alle richieste di nuovi prelievi (prima in Val di Rabbi e ora in Val di Peio) per portare altra acqua in Val di Non, per irrigare i frutteti e per sostenere l’agricoltura intensiva.
Viste le problematiche sopra evidenziate I SOTTOSCRITTI FIRMATARI CHIEDONO AL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO di intervenire con un provvedimento normativo per fermare nuovi e insostenibili prelievi idrici a scopo idroelettrico e irriguo nel bacino del Noce in Val di Sole; di intervenire con un provvedimento normativo per evitare lo sfruttamento di un bene pubblico, di un bene comune, quale è l’acqua, da parte di soggetti privati, in tutto il Trentino.
Petizione proposta da: Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino Primo referente: signor Salvatore Ferrari
clicca qui per il modulo e testo allegato