Lo scorso 30 novembre, nel salone di rappresentanza di Palazzo Geremia a Trento, davanti a un pubblico di più di cento persone, è stato presentato il volume “Trento città dipinta. I decori murali esterni dal Medioevo ai giorni nostri”, edito dalla sezione trentina di Italia Nostra e da Antiga edizioni e curato dagli storici dell’arte Ezio Chini e Salvatore Ferrari e dall’architetto Beppo Toffolon, membri del consiglio direttivo dell’associazione.
Dopo l’introduzione della presidente di Italia Nostra, Manuela Baldracchi, e i saluti dell’assessora alla cultura del Comune di Trento, Elisabetta Bozzarelli, è intervenuto Michelangelo Lupo – architetto, storico dell’arte, curatore e allestitore di mostre e musei e grande conoscitore della città di Trento – al quale è stato affidato il compito di presentare i contenuti del volume, al quale hanno collaborato più di trenta studiosi tra archivisti, storici, storici dell’arte e architetti e tredici fotografi.
Hanno preso la parola, inoltre: Lorenzo Ossanna, assessore regionale agli enti locali, Nadia Groff, curatrice del progetto grafico e Andrea Simionato, direttore editoriale di Antiga edizioni, che ha definito il libro una “pietra miliare” per la conoscenza di “Trento urbs picta” e che si inserisce in una collana di studi sulle città dipinte del Veneto, del Trentino e del Friuli Venezia Giulia, avviata nel 2017 con la pubblicazione di “Treviso urbs picta”, come ha ricordato l’architetto Rossella Riscica, curatrice di quell’opera insieme a Chiara Voltarel, anche lei presente alla presentazione.
Il lavoro di ricerca e di catalogazione realizzato a Treviso ha ispirato, per molti aspetti, anche il lavoro promosso dalla sezione trentina di Italia Nostra, che ha portato al censimento di 180 testimonianze pittoriche, raffigurate sulle facciate di case e palazzi di Trento tra il XIII e il XXI secolo, alcune restaurate in anni recenti (2019-2022), altre, come quelle affrescate su Palazzo Del Monte (via San Marco e via del Suffragio), bisognose di urgenti interventi conservativi, per scongiurare la perdita del prezioso apparato decorativo esterno eseguito negli anni Dieci del Cinquecento, al tempo dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo.
Infine due dei curatori, Ezio Chini e Salvatore Ferrari, hanno ringraziato gli autori e i collaboratori del volume, gli enti che hanno dato un fondamentale supporto scientifico al progetto (Archivio storico del Comune di Trento, Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento e Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento) e i soggetti pubblici e privati che hanno sostenuto finanziariamente l’impresa editoriale: Comune di Trento, Fondazione Cassa Rurale di Trento, Regione autonoma Trentino-Alto Adige / Südtirol, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento, Associazione Fratel Venzo – Fondazione S. Ignazio Trento, Foto Agenzia Gianni Zotta, Gino e Francesca Lunelli.
Un ringraziamento particolare è stato indirizzato alle 250 persone, che hanno creduto al progetto con il preacquisto di copie a prezzo agevolato, così come hanno fatto alcune imprese, ditte di restauro, associazioni culturali e la Cassa di Trento.
Di seguito si allegano una scheda del volume e la foto dei relatori alla conferenza di presentazione a palazzo Geremia.
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