Italia Nostra

Data: 1 Agosto 2019

Via Crucis e Chiesa di San Salvatore ad Amelia (TR): segnalazione per la Lista Rossa

Indirizzo/Località: da via Roma alla cima del cole  – Colle San Salvatore – Amelia  –  (Terni)

Tipologia generale: area archeologica con edificio di culto

Tipologia specifica: via crucis e chiesa

Configurazione strutturale: monte San Salvatore, bosco di lecci ex uso civico – via Crucis con 13 edicole settecentesche – Chiesa di San Salvatore, edificio del XVI secolo su preesistenti edifici romani e medievali

Epoca di costruzione: Chiesa del sec. XVI – Via Crucis del sec. XVIII

Comprende: Chiesa di San Salvatore e Via Crucis accessibile da un sentiero che da Via Roma conduce alle 13 mestaiole/edicole che contengono altrettante raffigurazioni settecentesche in cotto delle stazioni della passione di Cristo

Uso attuale: nel periodo pasquale la chiesa è ancora meta della tradizionale Via Crucis in quanto all’interno vi si trova l’ultima stazione, con la riproduzione in scala 1:1 del Cristo morto giacente sotto all’altare principale

Uso storico: i reperti archeologici rinvenuti in sito, databili tra il I sec a.C. e il I sec d.C., attestano che il colle ospitava un edificio romano di una certa importanza (tempio?). L’attuale sistemazione, invece, risale alla fine del XVI secolo

Condizione giuridica: proprietà privata. I beni (chiesa del XVI e via Crucis XVIII) non sono vincolati

Segnalazione: del 14 giugno 2019 – segnalazione della Sezione di Amelia di Italia Nostra – amelia@italianostra.org

Motivazione della scelta: Il Colle si trova nelle immediate vicinanze, a sud est del centro storico di Amelia, dove si notano ancora “avanzi” di boschi di uso civico. Lungo la tortuosa strada che porta alla Chiesa di San Salvatore è presente una Via Crucis accessibile da un sentiero che da Via Roma conduce alle 13 mestaiole/edicole che contengono altrettante raffigurazioni settecentesche in cotto delle stazioni della passione di Cristo. In cima, una bella chiesetta che insiste su un preesistente edificio sacro risalente al IX secolo.

I reperti archeologici rinvenuti in sito, databili tra il I sec a.C. e il I sec d.C., attestano che il colle ospitava un edificio romano di una certa importanza (tempio?). L’attuale sistemazione, invece, risale alla fine del XVI secolo. L’interno della chiesa, abbastanza ampio, presenta un abside a fondo piatto completamente affrescato, probabilmente da allievi della bottega di Livio Agresti, molto attiva nella zona all’epoca dell’attuale sistemazione architettonica del complesso. La chiesa è ancora meta della tradizionale Via Crucis perché all’interno vi si trova l’ultima stazione, con la riproduzione in scala 1:1 del Cristo morto giacente sotto all’altare principale.

La sacrestia, la canonica e un altro ambiente, addossati alla chiesa, sono attualmente adibiti a casa privata della famiglia Del Priore.

Durante i lavori di recupero dell’edificio sono venuti alla reperti archeologici nelle murature.

L’edificio è accessibile da un sentiero pedonale che passa all’interno del boschetto di lecci che copre la sommità del colle. Esiste una strada carrabile privata che arriva in cima e che serve un edificio vicino  e anche la proprietà privata dei Del Priore. Non pare esservi servitù di passaggio su tale strada a favore della chiesa. La chiesa è sempre chiusa e solo un paio di volte l’anno viene aperta al pubblico grazie all’attività della Sezione locale di Italia Nostra.

Infatti, la Sezione di Amelia ha intenzione di attirare l’attenzione sulle condizioni di abbandono in cui versano le edicole della Via Crucis che abbisognano di interventi di ristuccatura, sistemazione dei coppi e pittura degli intonaci e delle reti metalliche messe a protezione delle formelle di cotto.

Il percorso viene mantenuto da volontari che ripuliscono le erbacce in occasione della Settimana Santa. La sommità del colle necessita di regolari interventi di potatura se si vuole mantenere la visuale verso il colle dal centro storico di Amelia e viceversa.

Una delle maggiori criticità riguarda l’accesso alla chiesa causa l’indisponibilità dei proprietari privati degli edifici addossati a lasciare accedere lungo la strada carrabile.

L’ex Comunità Montana, ora Agenzia Forestale Regionale, ha redatto un progetto di recupero della Via Crucis, ma la questione della proprietà privata dei terreni su cui insistono le edicole ha finora bloccato ogni possibile intervento con Fondi Europei.

L’edificio della Chiesa non è vincolato e quindi la Sezione di Amelia Italia Nostra, procederà ad avviare il procedimento di dichiarazione di interesse culturale con la Soprintendenza di Perugia.

 

EVENTUALI RIFERIMENTI STORICO-BIBLIOGRAFICI

“Temporis Signis: archeologia della tarda antichità e dell’alto medioevo” di Paola Guerrini e Carlo Tedeschi, 2008, Fondazione Centro Italiano Studi sull’Alto Medioevo, Spoleto

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