Il Consiglio Comunale è chiamato giovedì prossimo ad approvare l’ampliamento del Garage San Marco in Piazzale Roma con contestuale abbattimento della torre piezometrica dell’acquedotto. La Municipalità veneziana ha espresso parere contrario. Come noto, si tratta di una lunga e complessa questione, che ha visto nel maggio 2014 la revoca del vincolo di tale struttura, per un presunto rischio statico in caso di eventi sismici o atmosferici, dichiarato da uno studio di ingegneria ancora nel novembre 2012, con conseguente dichiarazione da parte della Direzione Lavori Pubblici del Comune, nell’ottobre 2013, di necessario abbattimento. Palese che non sia avvenuto ne’ l’abbattimento ne’ il crollo dell’opera e che non sia stato preso, in tutti questi anni, alcun provvedimento di messa in sicurezza e di misura precauzionale per interdire l’accesso di persone.
Va sottolineato che uno dei due titolari della studio di ingegneria si è in seguito pubblicamente dissociato dalla conclusioni della perizia (La Nuova Venezia, 19.08.2015). E che per il bene allora vincolato esisteva l’obbligo di legge (D.lgs 42/2004) di garantirne la conservazione da parte del suo proprietario o detentore, oltre il divieto di distruggerllo.
Questa Sezione, assieme alle associazioni Venezia Cambia e CAAL, aveva scritto nel dicembre 2015 alla Soprintendenza veneziana chiedendo la riapposizione del vincolo in uno con il contiguo cisternone ottocentesco quale testimonianza della cultura tecnica ed architettonica del territorio. In tale lettera si è ricordato che la struttura fu realizzata nel 1914 ad integrazione di un grande cisternone in muratura a volte da realizzato alla fine dell’800 (1884) dalla Compagnie Générale des Eaux pour l’Entranger (ente realizzatore e gestore dell’acquedotto comunale di Venezia). La costruzione denota una grande qualità ingegneristica ed architettonica, coerente con le tecniche di utilizzo del cemento armato più avanzate dell’epoca ed in linea con lo stile Liberty. Essa è tuttora perfettamente funzionante ed assieme all’adiacente cisternone ottocentesco, anch’esso funzionante seppure in misura ridotta per via di infiltrazioni nella parte inferiore (causate probabilmente dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale), costituisce un complesso di brillante esempio di architettura ed ingegneria industriale di primo 900 tuttora perfettamente funzionante.
La revoca del vincolo e la progettata demolizione della torre è certamente funzionale alla compravendita avvenuta tra la società Veritas spa (a controllo pubblico, gestore del servizio acquedottistico e di altri di interesse pubblico) e la società privata Garage San Marco s.p.a. e al previsto ampliamento della propria autorimessa adiacente al sito ove insiste la torre piezometrica con nuovi 450 posti macchina.
Condividiamo la preoccupazione, già espressa pubblicamente sulla stampa da diverse persone, sia per la distruzione di un bene di notevole interesse, come su ricordato, e sia per il notevole aumento che avverrebbe di nuovi arrivi di automezzi, proprio sotto a quel People Mover realizzato per ridurre il traffico automobilistico. Con la creazione a Venezia di nuovi parcheggi e posti auto in città, si disattende la scelta degli anni passati di realizzare i terminal in terraferma e non all’interno della città.
Il consiglio direttivo della Sezione di Venezia di Italia Nostra