Italia Nostra

Data: 25 Agosto 2014

Barbarano Vicentino: visita al Palazzo dei Canonici e al Museo Parrocchiale

In occasione di “Calici di stelle” domenica 10 agosto, il Comune di Barbarano in collaborazione con Italia Nostra, Sez. Medio e Basso Vicentino, ha organizzato le visite guidate al Palazzo dei Canonici e all’adiacente Museo Parrocchiale. A fare da guida, Margherita Verlato, presidente Italia Nostra Medio e Basso Vicentino e Maria Fattori, giovane di Ponte di Barbarano, in servizio civile presso il Comune. Un successo impensato: oltre 170 visitatori, in 8 turni di visite, dalle 17.30 alle 21.45. Ciò dimostra che la cultura non è affatto per poche élites!

È il 1° anno che in “Calici di stelle” viene inserita la visita guidata al Palazzo dei Canonici: una interessante iniziativa dell’Amministrazione di Barbarano che ha trovato subito il consenso di Italia Nostra e un modo, per tante persone del posto, di rivedere un luogo comunemente ricordato come la canonica, dove c’erano le sale per la dottrina, per i corsi di cucito e, fino al 1960-65, l’abitazione dell’Arciprete e dei Cappellani. Il Palazzo però ha una storia molto più antica, quasi millenaria. Risale al 1187 il primo documento ufficiale, in cui viene attestata l’appartenenza dell’edificio al Capitolo dei Canonici di Vicenza e viene censita la “caminata canonicorum”, identificando con il “camino” l’abitazione dei Canonici.

La costruzione del Palazzo è distinguibile in tre parti: a destra dell’entrata abbiamo la zona più antica, medievale, con le finestre in stile gotico veneziano; la parte centrale medievale rimaneggiata nel Rinascimento, con balaustra dalle eleganti colonnine e la loggia superiore con cornice a mattoni rossi; al piano primo, l’intervento del 1700 che continua nell’ala sinistra. Momento importante per l’edificio e per tutta Barbarano fu l’insediamento nel 1530, alla carica di arciprete del nobile e alto prelato Paolo Godi, Protonotario apostolico (la cui famiglia era una delle più importanti di Vicenza, tanto che scoprirono il genio di Palladio, commissionandogli la Villa di Lonedo di Lugo). A Paolo Godi dobbiamo il restauro in stile rinascimentale, come è riportato nella lapide sulla facciata.

All’interno, si trovano la biblioteca e le sale per le esposizioni artistiche. Possiamo vedere dei bei portali cinquecenteschi, le scale con volta a botte, e con l’ultimo restauro di pochi anni fa, sono stati ridipinti gli stemmi gentilizi del salone al piano nobile, appartenenti alle famiglie Corner e Pojana che hanno dato importanti prelati alla Chiesa di Barbarano.

La visita si è conclusa al Museo Parrocchiale, in cui sono visibili interessanti elementi lapidei rinvenuti nel sottotetto della chiesa, in particolare all’interno del timpano, a seguito dei lavori di restauro resi necessari dalle lesioni strutturali causate dal terremoto del 1976. Molto belle e particolari sono la stele funeraria dedicata al “Bambino con il pavone” del III – IV secolo d.C., Fortunio, morto all’età di soli tre anni e la scultura in marmo greco della “Madonna in trono con bambino”. Per la postura, la compattezza formale, il panneggio del trono e soprattutto l’espressione del Bambino, gli esperti della Soprintendenza hanno accomunato quest’opera a quella veronese di “San Zen che ride”, datandola tra la fine del 1200 e primi del 1300. Per i barbaranesi invece rimane sempre, come da tradizione, la “Madonna del campanile”, dalla nicchia originale del romanico campanile in cui era posta.

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