Italia Nostra

Data: 23 Dicembre 2022

Olimpiadi 2026: la sostenibilità pare sempre più di contorno. Il comunicato di Cipra Italia

Comunicato stampa di CIPRA Italia

Olimpiadi invernali 2026: la sostenibilità pare sempre più di contorno

 

Dopo aver bypassato la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), con il voler ad ogni costo costruire la nuova pista di bob a Cortina si perde un’altra occasione per dare una parvenza di sostenibilità ai Giochi di Milano Cortina 2026. La VAS nazionale, più volte richiesta dalle associazioni ambientaliste, con relativa contestuale Valutazione di Incidenza (VINCA) di competenza del Ministero dell’Ambiente, prevista anche dalle direttive europee, non è stata eseguita, così come la sostenibilità dei Giochi, tanto decantata nel dossier di candidatura, è ridotta oggi a poco più che greenwashing.

Per qualche giorno era sembrato che gli organizzatori, e soprattutto i politici locali e nazionali, ci avessero ripensato: usare un impianto esistente come quello della vicina Innsbruck poteva voler dire risparmiare ingenti somme di denaro pubblico (dagli inizialmente previsti 60 milioni di Euro si è arrivati ad 85 e non è da escludere che a consuntivo si possano superare i 100!) da destinare a migliorare i servizi al territorio e sostenere nuove forme di sviluppo in aree marginali del bellunese. Oltre che evitare un ulteriore impatto ambientale e paesaggistico per un territorio già fortemente sottoposto alle pressioni dell’industria del turismo e delle varie infrastrutture necessarie allo svolgimento dei Giochi del 2026.

Il presidente del Veneto Zaia con l’esplicito sostegno del neo Ministro dello Sport Abodi e del CONI – e nel silenzio del CIO – una volta avuta la certezza che la pista si sarebbe costruita con risorse dello Stato e non della sua Regione, pare abbia definitivamente deciso che Cortina avrà la sua pista da bob. Non importa se verrà utilizzata per pochissimi giorni e che altrettanto pochi siano gli atleti che praticano questa disciplina in Italia.

L’esperienza di Torino 2006, con l’analoga infrastruttura abbandonata dopo pochi anni a causa degli ingenti costi di gestione e lo scarso utilizzo, non ha insegnato niente. La disponibilità della pista di Innsbruck non va vista come contrapposizione a Cortina, ma come opportunità di collaborazione tra territori vicini e per questo la CIPRA si augura che tutti i soggetti coinvolti – dal CIO, al CONI, alla Fondazione Milano Cortina agli enti locali del territorio – possano ancora collaborare per trovare la miglior soluzione in termini economici ed ecologici ad uno dei maggiori problemi generati dall’evento olimpico.

Analogamente ci si domanda se sia davvero il caso di spendere ingenti quantitativi di denaro pubblico per la pista di pattinaggio di Baselga di Piné quando già esiste a Torino un impianto, l’Oval Lingotto, realizzato per ospitare le stesse discipline in occasione dei Giochi. Preoccupa non poco la mancanza di informazioni sulle modalità di progettazione e realizzazione delle infrastrutture e delle opere connesse. “Emblematico l’ultimo incontro durante il quale abbiamo chiesto espressamente di conoscere i progetti riguardanti l’innevamento artificiale “ – spiega Vanda Bonardo, Presidente di CIPRA Italia. “La risposta è stata ridotta ad una descrizione tecnica sull’efficienza dei cannoni da neve. A detta della Fondazione non è compito suo comunicare lo stato di avanzamento dei progetti riguardanti le infrastrutture e rendere disponibili la relativa documentazione. Non viene soddisfatto nemmeno questo requisito minimo. Nulla ci è dato sapere sulla Società Infrastrutture Milano Cortina 2020 – 2026 e sui relativi progetti che sta sviluppando. Ci siamo chiesti allora che scopo possano avere questi incontri con le associazioni se non per poter riferire al CIO che la Fondazione si confronta anche con gli ambientalisti. Pertanto, vista l’inutilità di questi incontri riteniamo non sia più opportuno parteciparvi”.

Torino, 19 dicembre 2022

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