Il Brenta è un piccolo fiume straordinario che, nel tratto vicentino della Valsugana , ogni anno attrae migliaia di turisti che si dedicano a varie attività: pesca, canoa, rafting, cicloturismo e rappresenta un polmone verde per i veneti tutti.
Il Fiume è abitato da specie ittiche rare, temolo, trota marmorata (indicata dalla Comunità Europea come specie a rischio di estinzione) barbo canino: un sito naturale immerso in un habitat importantissimo che rappresenta anche un notevole ritorno economico per tutta la Valbrenta. Nel corso dei decenni il Fiume è già stato oggetto di interventi massicci per la produzione di energia elettrica (diga del Corlo sull’affuente Cismon) ma, non ci si è ancora stancati di vedere nel meraviglioso corso d’acqua l’opportunità di un ulteriore sfruttamento a vantaggio di pochissimi e a danno di un bene che appartiene a tutta la collettività. Con la deviazione del 40% dell’acqua a regime normale, il progetto di una nuova centrale idroelettrica , già autorizzato dalla Regione Veneto e avverso cui sono pendenti numerosi ricorsi, distruggerà IN MODO IRREPARABILE il percorso del fiume e del suo ecosistema naturale, in un punto della vallata strategico per la sua bellezza e concentrazione di ricchezza naturale, tra i comuni di S. Nazario e Valstagna, al di fuori di ogni programmazione energetica regionale e senza alcuna ricaduta sociale.
Il fiume Brenta è patrimonio di tutti e rappresenta una risorsa preziosa per tutta la valle, dal punto di vista turistico, ambientale ed economico. Abbiamo il diritto di permettere tale irreparabile distruzione che avrà ripercussioni anche per le generazioni future?
Italia Nostra sezione di Bassano si unisce alle benemerite associazioni culturali della vallata e ai comitati locali per chiedere l’annullamento di questo distruttivo e insano progetto speculativo.