Italia Nostra

Data: 30 Aprile 2015

Nuova centralina idroelettrica sul fiume Brenta

A Bassano del Grappa lungo  via Pusterla ai piedi del millenario Castello cosa sta succedendo nel canale dei vecchi molini? Oggi  è in progetto una centrale elettrica senza alcuna utilità pubblica ma solo per una iniziativa privata in aree oggetto dell’intervento che sono di proprietà pubblica!

  • In una zona vincolata  sin dal 1955 si profila una modifica  estremamente impattante dal punto di vista paesaggistico;
  • In un’area delicata dal punto di vista biologico si  cambia l’ecosistema del fiume;
  • In una zona a nord del Ponte di Bassano – manufatto storico già in severo  pericolo statico – si alterano i  flussi e i regimi  delle acque;
  • In un ambiente delicato per le variazioni  di portata    si  peggiorano velocità, temperatura e quantità delle acque: il fiume vive perché ha una portata costante tutto l’anno;  vivono e si riproducono salmonidi come la trota marmorata ed altre specie  animali protette;
  • In un’area rinaturalizzata  e frequentata da tantissime famiglie si cambia la destinazione dei luoghi;
  • Dopo anni di  richieste   della popolazione bassanese che hanno portato  al recupero e valorizzazione di percorsi escursionistici  lungo le sponde  si  cambiano i valori di queste  scelte protezionistiche;
  • Esiste sul luogo sulle pendici del Colle del Castello  una antica torre medievale.

Esistono sul posto questi vincoli:

  • Vincolo Paesaggistico ex L.778/22 e Vincolo Paesaggistico D.Lgs 42/2004;
  • Il PAT considera l’area all’interno delle Invarianti del Fiume Brenta (art 7e 24);
  • Il PAT, carta delle Fragilità, considera l’area “bordo di terrazzamenti alluvionali, terreno non idoneo alla edificabilità, rischio geologico e idraulico, zona molto esposta”;
  • Il PAT, carta della Trasformabilità, l’area è considerata facente parte del corridoio ecologico principale;
  • PAT – Invarianti, art 7.1.1/2 così recita “deve essere garantito il mantenimento, il ripristino, la valorizzazione degli elementi caratterizzanti il territorio (reticolo dei canali e dei torrenti, manufatti, muretti a secco, viabilità vicinale, ecc.)”.

Nonostante questo la Giunta Comunale di Bassano in merito alla centralina idroelettrica non ha espresso (Del n. 92 del 24/04/2015) alcun parere negativo ma si è limitata a dare “parere favorevole condizionato” alla possibilità di poter fare il cantiere di restauro del Ponte Vecchio!!!! Dell’impatto negativo sul ponte sul fiume e sulla fauna ittica nessuna considerazione?

La Giunta così non ha esercitato il legittimo interesse comune. Non ha fatto opposizione ma ha già trovato un accordo con i promotori  della centralina su come fare il cantiere per il restauro del ponte: ma NON ci possono essere misure compensative per i danni ad un “Bene Comune”!

Ma NON può esserci un “parere favorevole condizionato” per favorire un privato e penalizzare tutta la collettività giustificando con dei pareri tecnici quali ” l’intervento non risulta in contrasto con gli strumenti urbanistici” , e ancora chiedere come misura compensativa “panchine,cestini portarifiuti e illuminazione notturna“!!!!!  Ma siamo nella repubblica delle banane! E’ un’area che fa parte del Fiume Brenta e quindi è SUPERVINCOLATA!

Una misura compensativa vera sarebbe quella di chiedere alla ditta promotrice 5 milioni di euro per il restauro del Ponte e tutti i proventi ricavati da destinare alla manutenzione permanente del ponte! E’ bene ricordare che la centralina idroelettrica è realizzata da un privato in un’area pubblica. E’ bene contestare la pubblica utilità delle opere  sulla base delle leggi  sulle energie alternative, quando vengono  fermate le centrali dell’Enel per ridotta domanda  e in assenza di un piano  nazionale  dell’energia che censisca   la miriade di punti di  energie alternative.

E’ bene mettere in evidenza la contraddizione fra il riconoscimento di territorio di particolare pregio ambientale e la modifica radicale dei luoghi con le  derivazioni idrauliche nel canale e nel fiume a pochi passi dal Ponte degli Alpini, perchè:

  • deturpa il paesaggio
  • deturpa il fiume
  • deturpa il castello
  • deturpa il ponte degli alpini
  • deturpa la città
  • deturpa un bene comune
  • deturpa la coscienza cittadina
  • deturpa l’immagine turistica
  • deturpa le casse economiche cittadine

Per tutto questo NON possono esistere misure compensative, e si invita il Consiglio Comunale convocato per il giorno 30 aprile  ad esprimersi in maniera CONTRARIA alla realizzazione della centralina idroelettrica sul fiume Brenta.

Italia Nostra Sezione di Bassano del Grappa, evidenziando che la prescrizione recepita nell’ultima versione del progetto (interramento dei locali ospitanti la centrale per non modificare, dal punto di vista paesaggistico, l’area vincolata) non convince perché non garantisce l’eliminazione delle altre criticità  quali ad esempio rumore (anche se pure per questo è prevista la prescrizione di insonorizzare adeguatamente i locali…) e di far effettuare tutte le indagini ed analisi  sia quelle “obbligatorie” sia quelle “prudenziali” che mettano in garanzia e in rispetto un bene monumentale come il Ponte Vecchio Palladiano e Degli Alpini ed un bene paesaggistico ed ambientale come il Fiume Brenta e le sue sponde.

Italia Nostra Sezione di Bassano del Grappa, in assenza di approfondite ed esaustive analisi sulla Valutazione di Impatto Ambientale, sulla portata effettiva dell’acqua e incidenza sui piloni del Ponte, sull’allontanamento della fauna e il danneggiamento e alterazione della flora, sull’inquinamento acustico derivato, dice NO alla realizzazione della nuova  centralina idroelettrica sul fiume Brenta  e vicino al Ponte Palladiano.

 

ITALIA NOSTRA – Sezione di Bassano del Grappa

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