Italia Nostra

Data: 7 Febbraio 2011

Tutelare la gronda lagunare tra Chioggia e Venezia

Si pubblica la lettera aperta / comunicato della Sezione di Venezia sulla progettata devastazione di una vasta zona della gronda lagunare tra Chioggia e Venezia (Sito di Interesse Comunitario) per farne un’area di attrezzature portuali in vista della costruzione di una piattaforma portuale offshore che dovrebbe trasformare la preziosa zona umida del retroterra lagunare in uno dei maggiori porti per container.

Gentile presidente Zaccariotto, egregi consiglieri e consigliere provinciali,

Vi scriviamo questa lettera aperta perché siamo fortemente preoccupati per le sorti di una parte bellissima e preziosa del nostro territorio provinciale.

Nei giorni scorsi Lei, signora presidente, ha ricevuto il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa per discutere i piani da lui messi a punto per un utilizzo dell’area Moranzani-Giare-Dogaletto come zona di transito e/o deposito di container provenienti dal costruendo porto offshore e diretti ai nodi di scambio di Marghera per essere smistati verso destinazioni del centro e nord Europa.

Si tratta di un progetto che si inserisce in una politica di “sviluppo” della zona e in un più ampio progetto dell’Autorità portuale, che intende fare di Marghera un porto d’importanza planetaria, capace di smistare dieci milioni di container a fronte dei 300 mila che vi transitano oggi.

La sua accoglienza è stata positiva. “Il presidente Costa,” lei ha detto secondo quanto riporta la stampa “ha voglia di fare e ha avanzato proposte concrete.”

Noi riteniamo però che il progetto da lui presentato, per quanto concreto, sia fortemente distruttivo del nostro territorio, che verrebbe privato delle sue straordinarie attrattive naturali e trasformato in un qualunque retroterra portuale. Eppure quell’area è tanto preziosa che è stata dichiarata dall’Europa Sito di Interesse Comunitario ed è sottoposta ai relativi vincoli ambientali e paesaggistici. Noi riteniamo che in essa siano possibili forme di sviluppo altrettanto e più produttive sul piano economico e fondate proprio sulla valorizzazione delle sue qualità anziché sulla loro distruzione.

La preghiamo, Presidente Zaccariotto, e vi preghiamo tutti, consiglieri e consigliere della Provincia, di non approvare un progetto così ottocentesco, inquinante e devastante, senza aver prima attentamente considerato le alternative.

La zona di Marghera può facilmente diventare la sede di aziende moderne e pulite, impegnate nella ricerca tecnologica avanzata, capaci di mantenere l’Italia all’avanguardia della produzione mondiale in molti campi della ricerca e della tecnologia. Occorre solo volerlo fare. Occorre saper suggerire gli opportuni incentivi, dopo aver ben valutato le conseguenze sul territorio e sugli abitanti.

Venezia e la sua provincia hanno assoluto bisogno di questa capacità d’iniziativa.  Noi riteniamo che tale capacità esista. Vi preghiamo soltanto di non lasciarla sopraffare da progetti che sembrano facili perché sono ormai pronti per l’attuazione, ma che alla fin fine sarebbero altamente distruttivi del territorio che vi riteniamo chiamati a proteggere.

Ulteriori informazioni sul sito della sezione di Venezia

http://www.inve.altervista.org/index.php/it/la-portualita-e-marghera/i-progetti-di-rivitalizzazione.html

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