Gli urbanisti: i notai delle scelte immobiliari. Gli strumenti urbanistici: piattaforme tecniche che notificano la speculazione edilizia.
La pianificazione territoriale ‘democratica’. Il metodo migliore per valutare se un determinato territorio sia stato pianificato bene o male, sta nel verificare se tutti i cittadini, in egual misura, possono godere dei medesimi diritti e debbono sottoporsi agli stessi doveri. Le valutazioni tecniche sul tipo di pianificazione di una città verranno dopo; i dati più importanti da analizzare sono la sua qualità urbana e il grado di democrazia urbanistica che ha raggiunto. Per esempio, la notizia recente che un altro “barbone” è morto assiderato nella ricca Verona, mi costringe a considerare questa città, pianificata in un modo sbagliato. Una città si potrà riconoscere vivibile solo quando sarà in grado di ospitare dignitosamente i suoi componenti più deboli e fragili, fisicamente, psicologicamente, socialmente ed economicamente.
La città ‘democratica’ non può escludere i bambini, che devono avere il diritto di passeggiare, correre e andare in bicicletta senza rischiare la vita. Così come deve essere accessibile agli anziati, ai portatori di handicap e ai “senza tetto”, che considerano l’intera città la loro casa. Potremmo parlare di città compatta, o multifunzionale, o concentrica, o radiale, etc., ma l’essenziale è capire come ci vivono le categorie più deboli. Ogni città è unica, ha caratteristiche esclusive e non si potrà mai considerare un prototipo per intervenire in altre città… (leggi tutto il documento)