Italia Nostra

Data: 23 Febbraio 2012

L’altra spesa. Consumare come il mercato non vorrebbe

Recensione di Alessia Cassetti del libro di Michele Bernelli e Giancarlo Marini “L’altra spesa. Consumare come il mercato non vorrebbe” (Edizioni Ambiente 2010)

Prima la protesta dei forconi, ora la morsa del gelo. Il sistema dei trasporti va in crisi, e con esso il settore agroalimentare. La Coldiretti — l’associazione di categoria degli agricoltori — stima un aumento medio del 10% rispetto all’inizio di Gennaio 2012. La spesa degli italiani rincara. Le cause? Molteplici. Sicuramente le avverse condizioni climatiche possono mettere a dura prova i raccolti di frutta e verdura, ma non può essere  solo questo  a contribuire  al  costo finale dei prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati. In media, dal campo alla tavola la ‘forbice’ dei prezzi si allarga di cinque, sei volte, il che indica con tutta probabilità un problema nella lunga filiera dal produttore al consumatore.

Un pasto completo prima di arrivare a tavola può percorrere più di 1.900 km in camion, nave o aeroplano, sprigionando nell’aria tonnellate di CO2. Il prezzo finale del prodotto, quindi, è condizionato dal caro-petrolio, ma anche dai costi della logistica che incidono per il 35% su quelli della distribuzione dell’ortofrutta. Una situazione che danneggia sia gli agricoltori che i consumatori e che ha portato, pian piano, alla nascita di movimenti fatti di famiglie, di cittadini,  che hanno scelto di consumare in modo diverso.

Tra questi movimenti troviamo “il Gruppo di acquisto solidale” (Gas), un fenomeno italiano che viene ben descritto da i giornalisti  Michele Bernelli e Giancarlo Marini nel libro “L’altra spesa. Consumare come il mercato non vorrebbe” (Edizione Ambiente, 2010). Gli autori, che sono essi stessi dei ”gasisti”, raccontano la storia dei Gas a partire dalla prima esperienza, nata a Fidenza nel 1992,  la costituzione dell’associazione nel 1994, fino ad arrivare al 2010. Un movimento che parte dal basso, dalle famiglie, da gruppi di persone che decidono di acquistare direttamente dal produttore. Oltre a ridurre la filiera, i gas hanno come criterio di acquisto il biologico, scelgono chi ha cura dell’ambiente, dell’uomo e dei suoi diritti. Comprare dai piccoli produttori locali significa ridurre gli intermediari, minimizzare i trasporti e imballi e di conseguenza maggior rispetto  dell’ambiente.

Bernelli e Marini spiegano cosa significa  aderire a un GAS, ovvero condividere ”un modo diverso di fare la spesa”. Diverso perché “il gesto di fare la spesa non è un azione priva di significato, un atto privato che riguarda solo il consumatore, i suoi gusti, i suoi desideri, il suo portafoglio. Esso può assumere una forte e chiara valenza sociale, economica e politica.” Anche le istituzioni, enti locali hanno cominciato a seguire l’evoluzione dei gas dedicando più attenzione alla filiera corta e leggi ad hoc. All’inizio di Gennaio 2010 il Veneto è diventata la prima regione italiana a varare una legge in materia che introduce tra l’altro la definizione di “prodotti agricoli a chilometro zero”.

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