Non gli stemmi dei papi, non le iscrizioni romane: il vero simbolo delle Mura Aureliane sono le piante di capperi piĆ¹ lussureggianti di Roma. “Il Comune potrebbe iniziare a venderli”, scherza Renzo Carlucci, direttore di “Technology for all – Forum dell’innovazione sulle tecnologie applicate al territorio, beni culturali e smart city”. Siamo a pochi metri dalla Piramide Cestia. Dalle 9 di mattina un gruppo di tecnici di diverse aziende private ĆØ al lavoro armato di droni, georadar e laser scanner: tecnologie all’avanguardia che, in modo non invasivo, analizzano lo stato di salute interno ed esterno delle Mura. E, capperi a parte, c’ĆØ poco da scherzare.
“In alcuni tratti vi ĆØ uno spessore di soli 60 cm – Carlucci alza gli occhi verso gli alti platani, la cui manutenzione lascia a desiderare, che costeggiano strada e mura romane – basterebbe un colpo per farle sbriciolare”. Giunta alla quinta edizione, la manifestazione – fino a domani all’Istituto superiore antincendi in via del Commercio 13 – oltre a dibattiti realizza anche workshop nei luoghi archeologici. Dopo il mercato di Traiano, villa di Massenzio e Villa dei Quintili, quest’anno il focus ĆØ sulle mura difensive fatte costruire dall’imperatore Aureliano tra il 270 e il 275 d.C. I dati raccolti verranno elaborati e discussi domani alle 9.30 all’Istituto antincendi, e poi donati alla Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali.
“Sappiamo che oltre 6 dei 12 km delle Mura sono a rischio crolli, ma non ci sono abbastanza dati per per valutare cosa fare e in che tempi – interviene Aldo Riggio di Italia Nostra – e cosƬ si fanno solo interventi straordinari, sempre se si riesca a intervenire in tempo”. Nel 2001 ĆØ collassato un tratto in via di Porta Ardeatina, nel 2007 a San Lorenzo e lo scorso anno in viale del Policlinico. “Serve volontĆ politica”, conclude Riggio per il quale il costo dell’operazione potrebbe essere di 1,5-2 milioni di euro. Soldi che, stavolta, ci sono: il Comune a giugno ha stanziato 6 milioni di euro per la manutenzione e la valorizzazione delle Mura.
di ARIANNA DI CORI